La flessibilità di Maresca è la vera chiave del successo del Chelsea (The Athletic)

"La chiave del successo non è solo la flessibilità di cambiare gli uomini. Ma anche le rotazioni dei ruoli dei giocatori, cambiando modulo e sperimentando nuove idee tattiche"

Db Philadelphia 20/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Flamengo-Chelsea / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Enzo Maresca

Nel Chelsea di Enzo Maresca che si appresta a giocare la finale del Mondiale per Club domenica sera contro il Psg, la vera chiave del successo sembra essere la flessibilità del tecnico italiano. Tanto turnover e tanti cambi modulo che hanno permesso ai blues fin qui di vincere la Conference League, fare bene in Premier League (dopo due annate anonime a centro classifica) e questo nuovo traguardo negli Usa. The Athletic ha fatto un’attenta analisi su questi punti di forza dei londinesi. A seguire quanto si legge.

Flessibilità tra turnover e cambio modulo: ecco la vera forza del Chelsea di Maresca

“Il Chelsea non è nuovo al turnover. La vittoria della scorsa stagione in Conference League è stata costruita su una formazione titolare irriconoscibile rispetto a quella utilizzata in Premier League. Con Enzo Maresca che ha apportato cambiamenti radicali da una partita all’altra. Le cose non sono state così estreme durante il percorso verso la finale del Mondiale per Club. Ma non c’è dubbio che Maresca sia stato intraprendente nel convocare il maggior numero possibile di giocatori all’interno di una rosa in continua crescita negli Stati Uniti”.

“Nelle ultime quattro settimane, 27 giocatori del Chelsea sono scesi in campo. Più di qualsiasi altra squadra che partecipa al torneo. Nelle sei partite, il Chelsea ha una media di oltre quattro cambi nell’undici titolare a partita. Si potrebbe giustamente sottolineare che hanno semplicemente giocato più partite di molte rivali. Ma le altre semifinaliste Fluminense (23), Real Madrid (22) e Paris Saint-Germain (19) non si avvicinano al numero utilizzato da Maresca”. 

“Durante la stagione il conteggio si è attestato a 36 giocatori per le imprese del Chelsea in Conference League, il più alto tra tutte le squadre della competizione. Non è un segreto che il Chelsea abbia una rosa allargata tra cui scegliere. Maresca però è riuscito a ruotare la sua formazione mantenendo comunque una certa costanza nelle prestazioni, arrivando alla finale di domenica a New York”.

“«Quando giochi ogni tre giorni in questa competizione, hai bisogno di una rosa numerosa. Devono essere pronti, e lo hanno dimostrato. Sono buoni giocatori, ma possiamo contare sulla loro professionalità. Avere una rosa numerosa è qualcosa di cui abbiamo bisogno per il futuro», ha asserito l’allenatore italiano”.

“Ma è guardando al futuro che le cose iniziano a complicarsi un po’. Con l’imminente stagione di Champions League all’orizzonte, il Chelsea dovrà ingaggiare nuovi giocatori, tra cui Liam Delap, Joao Pedro e Jamie Gittens, in aggiunta alla rosa attuale. Tuttavia, in linea con le regole Uefa per le rose, ogni squadra può iscrivere solo un massimo di 25 giocatori nella propria “lista A”. Ciò significa che il Chelsea dovrà vendere giocatori quest’estate o mettere in conto alcune esclusioni di giocatori di alto profilo dalla propria rosa per la prossima stagione”.

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“Tornando al campo, la chiave del successo non è solo la flessibilità di cambiare gli uomini. Ma anche le rotazioni dei ruoli dei giocatori. Maresca ha sfruttato quest’estate come un’opportunità per cambiare modulo e sperimentare nuove idee tattiche. Come il 4-2-2-2 contro il Flamengo. Sebbene tali modifiche siano anche pensate per adattarsi alle qualità dell’avversario, c’è da sottolineare come il Chelsea in ogni partita cambia in modo eccellente modulo e di giocatori. Alcune modifiche  sono nate per necessità, a causa di squalifiche o infortuni”.

“Nei prossimi mesi, il mistero su come Maresca gestirà ogni membro della squadra rimarrà in sospeso. Per ora, qualunque cosa accada domenica nella finale del Chelsea contro il Paris Saint-Germain, Maresca avrà imparato molto sulla flessibilità della sua squadra durante l’esperienza negli Stati Uniti”.

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