Cobolli: «A Sinner, Alcaraz e Djokovic cerco sempre di rubare qualcosa»
A Repubblica: «Io e Zverev condividiamo il rapporto di odio e amore con i nostri papà coach, ci confrontiamo spesso. Gesto scaramantico? Uso sempre la stessa doccia».

Roma 12/05/2022 - Internazionali BNL d'Italia / foto Imago/Image Sport nella foto: Flavio Cobolli ONLY ITALY
Flavio Cobolli è riuscito a raggiungere i quarti a Wimbledon; domani sfiderà Djokovic. La sua intervista a Repubblica.
Cobolli: «Io e Zverev condividiamo il rapporto di odio e amore con i nostri papà coach»
Ha appena vinto la partita più importante della vita e Stefano, 48 atti numero 236 Atp nel 2003, suo padre, è il suo allenatore:
«Succede di rado nel nostro sport. Come noi, solo Zverev: mi confronto spesso con lui, dice che anche per lui è la stessa cosa. Un rapporto speciale, odio e amore, difficile e bello. Non ha mai voluto interferire nella mia carriera sportiva fino ai 14 anni; giocavo a calcio, poi il tennis».
Alla vigilia del match contro Cilic si era allenato con Sinner: Jannik e il suo team le hanno dato parecchi consigli…
«Per me Jannik è un esempio, cerco sempre di rubargli qualcosa. E altrettanto faccio con Alcaraz e Djokovic. Tre giorni prima avevo spostato i miei orari proprio per riuscire a palleggiare un po’ con Nole. E’ stata dura, non vi dico quanta attenzione devi mettere quando dall’altra parte della rete c’è Sinner, ma serve moltissimo».
Gesto scaramantico?
«Uso sempre la stessa doccia, cerco di non calpestare le righe quando entro in campo».
Domani affronta Djokovic…
«So essere elettrico e freddo allo stesso tempo. Voglio godermi questa partita e il pubblico, essere positivo e giocare la mia partita. Comunque vada, sarà una festa».