Lione retrocesso, il calcio francese trema: solo il Psg ha i soldi per competere (So Foot)
La Covisoc francese funziona ed è rigorosa. Nel resto d'Europa non è così. Il 46% dei club ha ricevuto una sanzione. E questo rende i club meno competitivi

France's forward #10 Kylian Mbappe reacts after losing the UEFA Euro 2024 semi-final football match between Spain and France at the Munich Football Arena in Munich on July 9, 2024. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)
Lione retrocesso, il calcio francese trema: solo il Psg ha i soldi per competere (So Foot)
È un terremoto la retocessione dell’Olympique Lione in Ligue 2 in Francia. La decisione dell’organismo di controllo finanziario del calcio francese, Dncg (la loro Covisoc), che ha decretato la retrocessione amministrativa a titolo cautelativo, sta sconvolgendo il calcio transalpino. sofoot.com rivela che oltre al Lione, quasi la metà dei club francesi ha ricevuto una sanzione durante la loro ultima apparizione davanti alla Dncg. Questa valutazione è sintomatica dello stato generale del calcio francese. E sebbene il ruolo dell’autorità di controllo finanziario sia quello di prevenire gli abusi finanziari, difficilmente può competere con la realtà del calcio professionistico di alto livello, dove l’assunzione di rischi è sempre più comune per garantire la sopravvivenza.
Sofoot paragona la visita semestrale dei club all’organismo di controllo finanziario del calcio a una soap opera durante la quale dirigenti e tifosi si mangiano le unghie nell’attesa di sapere di che colore sarà visualizzato il semaforo davanti al quale viene esaminata la loro pratica. L’ultima versione ad oggi, consegnata martedì 24 giugno, si è rivelata particolarmente severa: dei 174 club iscritti dalla Ligue 1 alla National 3, il 46% ha ricevuto una sanzione. La più eclatante è ovviamente la retrocessione in Ligue 2 dell’Olympique Lione .
Il Lione è solo la punta dell’iceberg
Tuttavia, spiega Julien Duez, autore dell’articolo questa è solo la punta dell’iceberg. Guardando la lista pubblicata dal Dncg, l’istituzione è in grado di colpire duro a tutti i livelli. In Ligue 2, ad esempio, l’Ajaccio è stato retrocesso in National 1 (il club corso è tuttavia in attesa di conferma di un’eventuale acquisizione). In National 1, all’FC Martigues è stato offerto un posto in campionato, ma con la revoca del suo status professionistico, e a livello inferiore, la prima squadra del Nîmes Olympique è stata completamente esclusa dalle competizioni nazionali .
La maggior parte delle sanzioni imposte (69 su 80) sono di natura finanziaria e si concretizzano il più delle volte attraverso il famoso “controllo degli stipendi”. La situazione generale del calcio francese non va presa alla leggera: gli avvertimenti della Dncg, se non presi sul serio, potrebbero portare a un destino disastroso, come testimoniano i Girondini (e prima di loro, il Le Mans). Tanto che verrebbe quasi da chiedersi se, a inizio stagione, il vero obiettivo di un club non sia quello di avere finanze pulite invece che puntare al successo sportivo.
La Dncg da un lato, attraverso il suo ruolo di guardia finanziaria, mira a prevenire la cattiva gestione “controllando in particolare che gli investimenti sportivi non superino la capacità finanziaria”. Dall’altro è chiaro che in Francia, a parte il Paris Saint-Germain, che ha un finanziatore con riserve illimitate, nessun club è mai completamente al sicuro dall’effettuare un investimento a volte rischioso per rimanere competitivo, soprattutto con la concorrenza di altri campionati europei i controlli sono quasi inesistenti e gli abusi sono molto più numerosi.
Scrive So Foot:
“È una situazione paradossale in cui avere finanze e gestione sane non permette (quasi) più di raggiungere risultati sportivi e dove, al contrario, l’assunzione di rischi è quasi incoraggiata per ottenerli. Quali soluzioni si possono quindi adottare per porre rimedio a questa situazione? Forse dovremmo iniziare a risolvere definitivamente la questione dei diritti televisivi, il circo delle ultime stagioni ha penalizzato notevolmente i club professionistici nella costruzione dei loro bilanci. Forse dovremmo analizzare più attentamente il pedigree degli investitori che arrivano in un club per le ragioni sbagliate, al punto da farli affondare. Forse anche l’acquisizione del calcio professionistico da parte della Federazione e la sua trasformazione in una “Premier League made in France” costituirà una riforma che innescherà una profonda trasformazione. A patto che vada a vantaggio di tutti i club e spezzi il circolo vizioso che ogni soap opera della Dncg ci ricorda”.