Brescia a un passo dal fallimento, Cellino li sta accompagnando (Gazzetta)

Massimo Cellino ha deciso di non iscrivere la squadra: il fallimento dopo 114 anni di storia è inevitabile

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Db Como 29/08/2022 - campionato di calcio serie B / Como-Brescia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimo Cellino

Il Brescia è vicino ad una svolta drammatica della propria storia. Se entro questa sera non dovessero essere rispettate le scadenze economiche per l’iscrizione al prossimo campionato, il club lombardo andrebbe incontro al fallimento per la prima volta in 114 anni di storia. Massimo Cellino, deluso e amareggiato dopo l’epilogo della vicenda che ha visto retrocesse le rondinelle per il caso che ha tenuto in agitazione il campionato di serie B dopo la sua conclusione, non ha intenzione di iscrivere la squadra. A seguire quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.

Brescia verso il fallimento: entro mezzanotte la verità

“Massimo Cellino ha deciso di staccare la spina. Il Brescia finisce così, oggi, dopo 114 anni. Salvo dietrofront al momento improbabili il suo presidente non pagherà gli stipendi, non rispetterà la scadenza odierna del pagamento degli emolumenti ai dipendenti e dei relativi contributi necessaria per l’iscrizione al prossimo campionato (da perfezionare poi il 24 giugno con una fideiussione). Una somma di 3 milioni di euro, in virtù della proposta di rateizzazione della Agenzia delle Entrate, per un debito complessivo di 9 milioni: niente di insormontabile per un imprenditore esperto e facoltoso come Cellino, che però non aspetta più compratori (il gruppo americano non ha voluto anticipare la cifra corrispondente alle incombenze che pendono sul suo capo) e non ha voglia di ripartire da una città con cui la frattura è totale da tempo”. 

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Se non accadrà l’imponderabile, Cellino lascerà terra bruciata cancellando in un amen 114 anni di storia. Il Brescia, prima di lui, aveva vissuto 4 salvezze consecutive negli anni d’oro di Baggio & Mazzone, conquistando numerose promozioni nell’era-Corioni. Può vantare campioni del mondo come Pirlo, Altobelli e Toni, fuoriclasse come Hagi e Guardiola, bomber come Hubner e Caracciolo. Solo per restare agli anni recenti. Cellino, a parte valorizzare Tonali (eredità della gestione precedente), ha conquistato una sola promozione (2019), retrocedendo due volte in C, una sul campo e una a tavolino adesso, con una doppia penalizzazione da -4 per irregolarità nel pagamento di contributi e stipendi”.

“Paradossale, a questo punto, il ricorso alla Corte d’appello federale (10 giugno). Il Brescia ci arriverebbe da morto. A staccare la spina, il suo stesso presidente. Grande la rabbia in una città incredula: seconda nella pallanuoto con l’An Brescia, in finale scudetto nel basket con la Germani, si ritrova orfana del calcio dopo una salvezza in B conquistata sul campo. Il futuro è tutto da scrivere, ripartendo da zero”.

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