Sembra Medellin ma è Milano, sparatoria ultras Milan in pieno giorno: il socio di Lucci scampa a un attentato

L'obiettivo era Guerrini che alle forze dell'ordine ha dichiarato che si tratta di uno scambio di persona. Ma ci sono seri dubbi

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Db Milano 22/02/2019 - campionato di calcio serie A / Milan-Empoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Milan curva sud

Sembra Medellin ma è Milano: sparatoria ultras in pieno giorno: il socio di Lucci è scampato a un attentato

In una zona piuttosto trafficata della periferia nord di Milano c’è stato un agguato a colpi di pistola. Questo ha scosso il mondo del tifo organizzato rossonero e acceso i riflettori su una nuova escalation di tensioni interne alla Curva Sud del Milan. L’obiettivo era Luca Guerrini, 27 anni, volto emergente tra gli ultras, già noto alle forze dell’ordine per episodi legati alla tifoseria e co-gestore del negozio “Italian Ink”, uno dei barber shop riconducibili all’ex leader della curva Luca Lucci, arrestato nel settembre scorso nell’ambito dell’inchiesta Doppia Curva.

Attentato ad un uomo della Curva Sud del Milan con tre colpi di pistola (Repubblica)

L’attentato si è consumato giovedì 8 maggio, attorno alle 13:20, in via degli Imbriani, tra piazzale Nigra e viale Jenner. Secondo quanto riportato da Repubblica, Guerrini si trovava alla guida della sua Audi Q3 nera, su cui viaggiava anche un seggiolino per bambini. Mentre era fermo al semaforo, due uomini a bordo di uno scooter si sono avvicinati: il passeggero ha esploso tre colpi di pistola – probabilmente da un’arma modificata – mirando chiaramente al conducente. Il Corriere della Sera racconta come si sia messo in salvo:

“Dopo il primo sparo, che si è conficcato nella portiera, Guerrini, che in uno zaino nel bagagliaio trasportava il bandierone e lo striscione degli ultras rossoneri, si è buttato sul sedile passeggero. Il secondo proiettile ha frantumato il parabrezza (il terzo non è esploso) mentre il 27enne usciva dalla portiera lato passeggero per scappare a piedi.  Una volta assicuratosi che i due killer si erano allontanati, Guerrini ha riferito ai poliziotti che indagano sul caso di aver ripreso l’auto, un suv Audi, e di essersi diretto verso piazzale Loreto”.

Nell’auto, gli agenti hanno rinvenuto uno zaino contenente due simboli ben noti della curva rossonera: uno striscione con la scritta “Solo per la maglia” e un bandierone con il volto di Herbert Kilpin, fondatore del Milan. Si tratta degli unici vessilli attualmente autorizzati dopo le restrizioni imposte dalla Questura, e che Guerrini avrebbe avuto con sé in vista di una futura esposizione in curva. Ne parla così Gazzetta, che aggiunge:

“Guerrini avrebbe da poco ricoperto un ruolo nel nuovo direttivo post Luca Lucci, arrestato lo scorso dicembre, in Curva Sud. Il giovane del gruppo “Ultras Giambellino” è da sempre molto vicino a Lucci, l’ex leader degli ultras rossoneri arrestato il 30 settembre”.

Davanti agli investigatori, Guerrini ha parlato di uno scambio di persona, sostenendo di non comprendere il movente dell’attacco. Tuttavia, Repubblica ricorda come il suo nome compaia in più occasioni all’interno dell’inchiesta “Doppia Curva”:

“Era tra i 27 ultras identificati dalla Digos (in mezzo a duecento incappucciati e armati di spranghe) al termine di Milan — Dinamo Zagabria del 14 settembre 2022, match di Champions funestato prima e dopo da scontri con 14 ultras croati fermati e robuste cariche ad evitare il peggio. Otto mesi dopo, riecco Guerrini tra i milanisti che, due giorni dopo il derby di semifinale che mandò l’Inter a Istanbul, andarono sotto casa del terzino interista Federico Di Marco, “colpevole” ai loro occhi di aver esultato troppo. 

Sospettato di aver partecipato anche ai tafferugli tra i tavolini dei Navigli con gli ultras del Paris St. Germain, la sera del 7 novembre 2023, Luca Guerrini nel frattempo aveva incassato la ricompensa per la fedeltà al capo indiscusso Luca Lucci diventando uno dei titolari ufficiali di “Italian Ink”, il franchising di barberie e tatuaggi che era diventata la nuova cassaforte del “Joker””.

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