Ferrari, Hamilton e Leclerc hanno un’utilitaria. Le uniche certezze sono loro, non Elkann, non Vasseur (Turrini)
Il noto giornalista sul suo blog Profondo Rosso: "Su una cosa, da ferrarista, non ho mai cambiato idea. Dal 2006 in poi, non è mai stata colpa dei piloti"

Ferrari's Monegasque driver Charles Leclerc and Ferrari's British driver Lewis Hamilton talk as they take part in the drivers parade for the Bahrain Formula One Grand Prix at the Bahrain International Circuit in Sakhir on April 13, 2025. Andrej ISAKOVIC / AFP
La situazione della Ferrari è quella che è: dopo sei Gran Premi disputati, il team di Maranello – a secco di titoli dal lontano 2008 – ha racimolato soltanto 94 punti (152 in meno della McLaren capolista!) e versa in una situazione di sconforto totale. Tanto che all’interno dei box non mancano le scaramucce, così come le polemiche tra appassionati ad addetti ai lavori. Leo Turrini, noto giornalista ed esperto di Formula 1, fa il punto della situazione in casa della Rossa senza usare – come sempre – giri di parole. Vi proponiamo di seguito un estratto delle sue considerazioni postate sul blog “Profondo Rosso“.
Ferrari, cosa succede? L’analisi di Leo Turrini
“Ho inaugurato l’esperienza di questo blog ormai quasi venti anni fa”, esordisce Turrini facendo subito intendere il tono della sua analisi. “Le mie scempiaggini hanno collezionato quasi due milioni (due milioni!) di commenti. Sono grato a chiunque si sia affacciato qui sotto. Mi sono talvolta imbattuto in imbecilli seriali, ma in media ho apprezzato il contributo degli interlocutori”, ha aggiunto.
Poi entra nel merito della questione. “Su una cosa, da ferrarista, non ho mai cambiato idea. Dal 2006 in poi, non è mai stata colpa dei piloti. Possiamo menarcela all’infinito su Alonso e Petrov nel 2010 ad Abu Dhabi o sul fuoripista di Vettel in Germania nel 2018 o ancora su Leclerc che a sentire quel buon uomo di Ukur, bastone della mia vecchiaia eccetera, avrebbe torto anche se doppiasse tutti perché Gesù ovviamente in croce è morto di freddo. Ma siamo seri. Hamilton e Leclerc hanno ragione. Entrambi”, sentenzia il giornalista.
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Il suo sfogo prosegue così: “Da marzo hanno fatto chiarissimamente capire che hanno in mano una carriola. La notata diversità di valutazione tra loro, i piloti, e Vasseur è stata ripetutamente segnalata. Ci è arrivato pure Ricccris, il nostro giapponese nella giungla (anche il Marchese del Grillo ha diritto al pentimento, dai). Toh, a Maranello hanno sbagliato progetto. Toh, i due drivers se ne erano accorti subito. A Miami, tanto per uscire dall’ equivoco, in sede di commenti radio aveva ragione Lewis. Quando Hamilton sottolinea i limiti gestionali del Muretto Rosso, è nel giusto. E anche per questo aveva senso metterselo in casa: per migliorare aspetti della prestazione. Ma se la vettura è una utilitaria, arrivederci e grazie. Stiamo indietro la Williams di Albon, mica la McLaren di Ayrton..”.
E dunque Turrini si congeda scrivendo: “Dopo di che, Leclerc è più veloce e Leclerc con una Rossa meno scarsa se la giocherebbe con Piastri e Verstappen (anche qui: o uno è cieco o è in malafede oppure ci arriva). Concludendo. A maggio 2025, le uniche certezze Ferrari sono i piloti. Non John Elkann. Non Benedetto Vigna. Non Vasseur. Chiunque ve la racconti diversamente, anche qui sotto, non è un bugiardo. È un …”.