Mauro Russo, ex esponente della curva interista, accusato di estorsione ai danni dell’imprenditore Zaccagni che gestiva i parcheggi di San Siro.

Nell’inchiesta ultras che vede coinvolte le curve di Inter e Milan, ci sono stati ulteriori arresti: cinque indagati e due ai domiciliari.
Inchiesta ultras: altri 7 arresti, tra cui l’ex socio in affari di Maldini e Vieri
Come riportato da Il Giornale:
I pm hanno raccolto le dichiarazioni delle vittime e quelle dell’ex capo ultrà nerazzurro Andrea Beretta, ora collaboratore di giustizia. Secondo le indagini, le estorsioni erano a danno del gestore dei parcheggi del Meazza, che provava a garantirsi la «tranquillità ambientale», mentre i prestiti con tassi usurari finanziavano alcuni imprenditori. Sono finiti in cella Francesco Intagliata, ultrà interista già arrestato nel maxi blitz di settembre, Filippo Monardo, Giuseppe Orecchio, Davide Scarfone e Domenico Sità e ai domiciliari Mauro Russo e Carmelo Montalto. Il clan Bellocco avrebbe prestato quasi 400mila euro a tassi fino al 400 per cento a un imprenditore comasco che si occupa di programmazione e trasmissioni tv. Nelle carte dell’inchiesta si parla inoltre di un «rapporto intercorrente tra gli esponenti di spicco del direttivo della curva Nord», tra cui lo stesso Antonio Bellocco, «e la società interista». Bellocco si sarebbe speso affinché il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti (estraneo all’inchiesta) «fosse presente» a un appuntamento legato all’attività imprenditoriale di Davide Scarfone, secondo le indagini legato a Bellocco e finito in carcere. Il nome di Scarfone tra l’altro era già emerso nelle indagini per alcuni affari con società riconducibili all’ex capo della curva milanista Luca Lucci, in carcere, e alla sua socia, Marianna Tedesco.
Nella vicenda dei parcheggi, è coinvolto anche Mauro Russo, ex socio in affari di Paolo Maldini e Bobo Vieri, entrambi estranei all’indagine. Continua il quotidiano:
«Dovessero essere danneggiate le auto, qualche casino nei parcheggi, se si incendiano delle macchine, non lamentatevi che avete cambiato il gestore»: è una delle minacce che, secondo le indagini della Procura di Milano, Mauro Russo rivolgeva ai gestori dei parcheggi di San Siro. Ex esponente ultras della curva interista, è anche tra i sette arrestati ieri, lui è ai domiciliari accusato di estorsione. Per gli inquirenti, Russo era l’intermediario nell’estorsione ai danni dell’imprenditore Gherardo Zaccagni, che gestiva appunto i parcheggi dello stadio. A Zaccagni Russo avrebbe anche suggerito di «garantire» posteggi gratis agli ultrà, così come «le società calcistiche garantivano loro i biglietti al fine di evitare problemi». Russo è stato accusato di aver estorto per circa due anni 4mila euro al mese a Zaccagni. In un’intercettazione del 2020 si vantava di essersi «comprato anche l’assessore» con un riferimento non meglio precisato negli atti. Sempre attraverso Russo, Zaccagni avrebbe poi puntato ad altri affari. «Si pensi, a titolo esemplificativo – scrive il gip -, alla vicenda relativa alla tentata acquisizione dei parcheggi dello stadio San Nicola di Bari, nella quale Russo appare essere stato incaricato di conseguire il placet delle famiglie malavitose del posto».