De Laurentiis travolto dai fischi del Maradona più di quanto si sia sentito in tv (Corbo)
Non basterà il patto con gli ultras per gestire il malcontento. Ha voluto dire qualcosa di forte e inatteso che fermasse lo sciame di fischi e insulti
Napoli 21/05/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: tifosi Napoli
De Laurentiis travolto dai fischi del Maradona più di quanto si sia sentito in tv. Lo scrive Antonio Corbo nell’edizione napoletana di Repubblica. Se confessa di essere l’unico colpevole della crisi che colpisce la squadra delle meraviglie, vanitoso e orgoglioso com’è, si può pensare solo ad altro. Lo avranno ispirato due retropensieri. Primo: dire qualcosa di forte e inatteso che fermi lo sciame di fischi e insulti dopo il pareggio irrisorio con il Monza. De Laurentiis ne usciva travolto, più di quanto si sia sentito e visto in tv per i filtri della regia. Secondo: fare qualcosa che consenta di giocare per l’altra metà del campionato a Fuorigrotta con 22.237 abbonati, da venerdì ostili. Lo scudetto li ha aumentati dell’86%. Il Napoli era solo 14esimo nell’anno dello scudetto in serie A con 5mila abbonati. Un boom da gestire. Non basta il Patto del Britannique con una parte degli ultras.
Non è questione di scuse. Le scuse sono un modo per sentirsi meglio con se stessi, passando per umili col prossimo. Ma nella democrazia dell’ipocrisia sono un passo necessario. L’unica vera ammissione di colpa per il presidente De Laurentiis (cui auguriamo un felicissimo 2024) sarà l’ingaggio non di top player, bensì di qualcuno in grado di governare il caos primordiale che è il Napoli di questo nefasto post scudetto. Sino ad allora, cambi di allenatore, rinnovi roboanti, ritorni di fiamme rimbambite, giocatori nuovi per raddrizzare la barca saranno solo pannicelli caldi utili per una settimana dieci giorni. Poi si ripiomberà nelle secche della mediocrità degli ultimi mesi.
De Laurentiis ha sopravvalutato la personalità dei giocatori
Il Napoli ha vinto quando ha finalmente avuto un leader vero e dei giocatori pronti a sposarne il progetto. È questo che De Laurentiis ha sopravvalutato: ha ritenuto i giocatori del Napoli pedine in grado di essere decisivi su qualsiasi scacchiere. Qui è venuta fuori tutta l’insipienza presidenziale in materia. Ha pensato che il teorema del cinepanettone fosse applicabile al calcio, che sembra una materia molto facile (fare un gol in più degli altri), ed invece è qualcosa di tremendamente complicato, che somiglia alla vita vera, dove ci sono gli essere umani con le loro miserie, le loro paure e le loro menzogne.
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