Farioli è già troppo big per De Laurentiis, Ratcliffe potrebbe portarlo al Manchester United

Il Telegraph spiega perché il miliardario lo ha voluto già al Nizza e come il tecnico lavora: ha un gruppo whatsapp che monitora "il mondo e il futuro"

Farioli Nizza allenatori

Nice's Italian head coach Francesco Farioli reacts from the sidelines during the French L1 football match between Paris Saint-Germain (PSG) and OGC Nice at The Parc des Princes Stadium in Paris on September 15, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Mentre Sir Jim Ratcliffe sta per mettere le mani sul Manchester United, i tifosi pensano a Francesco Farioli. Non tanto perché potrebbe essere alla fine il nome a sorpresa che il miliardario di Ineos sceglierà per rivoluzionare lo United. Perché anche se restasse a Nizza, sarebbe un ottimo indicatore di come lavora la nuova proprietà. Un balzo nella modernità.

Lo spiega bene il Telegraph, che analizza il suo Nizza in chiave inglese. A leggerlo vien da pensare: ecco un altro allenatore accostato al Napoli che De Laurentiis non può più permettersi. E’ troppo “big”. Un nuovo De Zerbi insomma, con cui Farioli ha lavorato al Benevento.

Con Farioli, il Nizza di Ratcliffe è uno dei soli tre club ancora imbattuti nei cinque maggiori campionati europei – gli altri sono Bayern Monaco e Bayer Leverkusen – con soli quattro gol subiti. Dice L’Equipe che il suo gioco può anche essere molto noioso, ma insomma…

Farioli solo dieci anni fa stava terminando la sua laurea in filosofia in un’università italiana con tesi dal titolo Filosofia del gioco. L’estetica del calcio e il ruolo del portiere.

Farioli descrive così il processo di assunzione che l’ha portato al Nizza: “Hanno fatto un’analisi con i dati e dal filtro sono apparsi alcuni nomi, e io ero uno dei nomi. Se non sbaglio era a gennaio o se non prima. A fine stagione, quando hanno cambiato allenatore, ho avuto il mio primo colloquio con il direttore sportivo Florent Ghisolfi e Dave (Brailsford, direttore sportivo dell’Ineos). È stato un colloquio piuttosto lungo, circa cinque ore o qualcosa del genere. È stata davvero un’ottima introduzione e il giorno dopo ho avuto un colloquio con Jean-Claude Blanc. Ho avuto un altro incontro con Florent, l’amministratore delegato e il presidente del Nizza. Tanti incontri e tante ore, ma ero molto felice perché mi davano la possibilità di esprimermi. Erano molto, molto preparati su tutto ed erano davvero consapevoli di chi avevano davanti”.

Farioli era diosccupato, quando lo hanno contattato. Veniva da una ottima esperienza in Turchia.

“Ho incontrato Jim Ratcliffe pochi giorni dopo aver accettato il lavoro, perché era molto impegnato. Ma da parte sua, la prima volta che ci siamo incontrati, la sensazione che mi ha trasmesso, era davvero come la sensazione di qualcuno che era davvero consapevole di molte cose”.

Farioli ha due gruppi lavorativi separati su WhatsApp. Con con il suo suo staff tecnico che ha chiamato “amore creativo” perché “è così che vogliamo lavorare”. E un altro di ricerca indipendente, che aiuta a monitorare le tendenze del calcio globale, insieme a dati e analisi su campionati, giocatori e club.

“E’ un gruppo parallelo, un piccolo gruppo di persone, che non fanno parte del mio staff tecnico ma persone che lavorano da remoto. L’ho costruito un anno fa come gruppo di ricerca perché è impossibile guardare tutto quando lavori in un club. È un gruppo che lavora nel futuro, guarda le partite e studia tendenze e cose, cosa sta succedendo in Brasile, Argentina, Portogallo. Poi ne discutiamo tutti e questo mi mantiene abbastanza vivo e mi dà una prospettiva su ciò che sta accadendo nel mondo. C’è un ragazzo in Scozia che guarda il calcio britannico ed è anche appassionato di calcio sudamericano, uno in Italia, uno in Portogallo e uno in Spagna”.

A proposito di presidenti molto presenti… Farioli spiega il coinvolgimento quotidiano di Ratcliffe e Ineos al Nizza: “Mi piace ascoltare il feedback che ricevo perché è bello avere prospettive e input diversi. Poi ho libertà nelle decisioni in campo. Del resto, un po’ più a medio e lungo termine, c’è sempre una porta aperta. Condividiamo le nostre opinioni e abbiamo conversazioni periodiche, quotidiane o settimanali. Ma anche con il club facciamo una revisione mensile di tutto con tutte le parti coinvolte: sulla strategia, sul presente e anche sul futuro. Le ambizioni del club sono già piuttosto grandi con il desiderio di riportare la squadra in Europa e di essere costantemente nella competizione europea. Questo è l’obiettivo, sognare in grande”.

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