Lo spostamento dell’inchiesta Juventus è soprattutto una sconfitta della Procura di Torino

La Juve vince di conseguenza ma, come ricorda il Corriere della Sera, a sollevare la questione di competenza territoriale era stato il gup

inchiesta Juventus

Italian businessman Andrea Agnelli waves as he arrives before the third practice session ahead of the Italian Formula One Grand Prix at the Autodromo Nazionale circuit in Monza on September 10, 2022. (Photo by Miguel MEDINA / AFP)

Più una che vittoria della Juventus (lo è di conseguenza, nei fatti), lo spostamento a Roma dell’inchiesta sui conti della Juventus è soprattutto una sconfitta della Procura di Torino.

Come scrive il Corriere della Sera:

Con poche righe di dispositivo, alle dieci e mezza della sera, la quinta sezione della Corte di Cassazione incide sul destino dell’inchiesta sui conti della Juve, avviata dalla Procura di Torino e condotta dalla guardia di finanza: la corte «dichiara l’incompetenza del tribunale di Torino e ordina la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il tribunale di Roma».

Ed è lo stesso Corriere della Sera a ricordare che

a sollevare la questione di competenza territoriale era stato il gup Marco Picco: i pm torinesi avevano difeso la propria competenza, mentre la Procura generale della Cassazione aveva sostenuto il trasferimento a Milano.

Era stato il giudice stesso a sollevare la questione di competenza territoriale.

La scelta di Roma (e non Milano) potrebbe essere dovuta al fatto

comunque l’ipotesi che Roma sia stata identificata in quanto sede del service della piattaforma virtuale che veicola le comunicazioni borsistiche, la stessa su cui transitò il comunicato emesso alla Continassa. 

Ricordiamo che la Procura di Torino finì al centro di polemiche perché uno dei magistrati che si occupava del caso – Santoriello – dichiarò a un incontro pubblico la propria avversione (sportiva) nei confronti della Juventus. Successivamente Santoriello – tifoso del Napoli – abbandonò l’inchiesta.

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