Mezzo flop della legge anti-pirateria per il calcio in tv, i siti non si possono oscurare (Repubblica)
Almeno fino a ottobre, serve un tavolo tecnico per consentire la disabilitazione dei nomi di dominio e degli indirizzi IP illegali
foto Daniele Buffa/Image Sport
È stato un mezzo flop la prima prima prova della nuova legge contro la pirateria del calcio in tv. Lo scrive il quotidiano la Repubblica.
La legge “anti pezzotto” entrata in vigore l’8 agosto doveva permettere l’individuazione dei siti che rubano il segnale e la loro chiusura entro 30 minuti, con multe da 5 mila euro ai consumatori e carcere per chi trasmette in modo illegale. Ma più che l’azione penale o civile, l’unico vero modo per dissuadere i pirati del calcio è proprio il blocco dei siti.
La buona notizia è che, almeno teoricamente, la struttura funziona.
Sono stati segnalati almeno cento siti pirata.
Ma nessun sito è stato oscurato durante la prima giornata.
Il problema è che sui pirati non si può ancora intervenire. Acquisita nei primi giorni di agosto dall’Ag-Com, la piattaforma è lo strumento attraverso cui sarà possibile materialmente il blocco dei siti illegali. Ma la piattaforma è in via di “implementazione”. La legge prevede infatti prima il vaglio di un tavolo tecnico con gli operatori del settore per definire quali siano i requisiti tecnici per consentire la disabilitazione dei nomi di dominio e degli indirizzi IP illegali. Una questione burocratica, oltre che tecnica. Il tavolo è fissato per la prima settimana di settembre. E potrebbe dare risultati già a inizio a ottobre.
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