Ventura: «Spalletti straordinario, è la prima volta che una squadra vince senza polemiche»

A Repubblica: «Il Mondiale fallito fu un “disastro epocale”. Quello di Mancini invece è diventato un “incidente di percorso"»

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Db Torino 06/10/2017 - qualificazione Mondiali Russia 2018 / Italia-Macedonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giampiero Ventura

Gianpiero Ventura, l‘ex ct della nazionale italiana che ha mancato la qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, è stato intervistato da Repubblica. L’ex allenatore del Torino, una delle ultime squadre allenate con cui ha ottenuto ottimi risultati, ha polemizzato con la mancata qualificazione in Qatar degli azzurri allenati da Mancini.

Com’era da calciatore Ventura?

«Ho fatto la trafila delle giovanili della Sampdoria con Marcello Lippi, ma sono stato uno dei pochi a non esordire in serie A. Poi una doppia ernia del disco: a quei tempi ti operavano a colpi di machete, ho preferito smettere. E’ un grande rimpianto, però è stata anche colpa mia: mi piaceva vivere, uscire la sera. Nessuno mi ha mai detto come ci si doveva comportare».

Un giorno, finalmente, è arrivata la serie A:

«Col Cagliari, a 50 anni suonati. Nel frattempo avevo vinto 7 campionati, girando l’Italia e tutte le categorie. Salendo di livello. Da solo, senza raccomandazioni. Lentamente, come si faceva allora. La gavetta. E ‘il bel gioco di Ventura’. Chiedete a Lecce, Bari, in Sardegna o a Torino, dove il giorno in cui sono arrivato un tassista mi ha detto: ‘Ci faccia ritrovare l’orgoglio di sventolare le nostre bandiere’. Dieci mesi dopo festeggiavamo il ritorno in A, con piazza San Carlo tutta granata».

Ventura riflette su quanto sia cambiato il mondo:

«L’ho capito tardi. Ho continuato ad essere, senza preoccuparmi dell’apparire. Invece anche nel calcio non conta più quel che sei, ma cosa dicono di te. Devi far passare delle notizie ed essere parte di un gruppo importante: procuratori, buona stampa. Altrimenti non esisti».

Quella notte milanese?

«L’hanno definita un ‘disastro epocale’. Poi è successo una seconda volta, 4 anni dopo, a Mancini. Hanno scritto che era un ‘incidente di percorso’. La notte della nuova eliminazione dell’Italia ho ricevuto 600 o 700 chiamate: non ho risposto a nessuno. La morale? Quando qualcuno racconta in giro che sei un ladro, anche se non è vero, il giorno che spariscono cento lire tutti diranno che è colpa tua».

Infine Ventura commenta anche il Napoli di Spalletti campione d’Italia:

«Ha fatto qualcosa di straordinario, è la prima volta che una squadra vince il campionato senza polemiche. Luciano anche come calciatore aveva talento, lo presi da Castel Fiorentino quando allenavo l’Entella: però gli piaceva vivere, come a me. Bravo, come De Zerbi e Pioli: gente che ha delle idee e fa capolavori coi pochi ingredienti – freschi – che trova in cucina. Invece che dolore, la Sampdoria: si può vincere e perdere, ma i tifosi non meritano una situazione societaria del genere».

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