Sarri: «La Juventus ci chiese di fare un piacere sugli stipendi e lo abbiamo fatto»

In conferenza: «Non ero nel CdA. La Juventus è una società forte. Pagherà quello che deve pagare e poi tornerà forte».

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Mg Torino 02/02/2023 - Coppa Italia / Juventus-Lazio / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

La Juve ha eliminato la Lazio dalla Coppa Italia. Nel post partita, l’allenatore biancoceleste, Maurizio Sarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Mediaset.

«Deluso dal risultato, non certo dalla prestazione. Siamo un po’ mancati negli ultimi venti metri, questo sì, loro ci aspettavano molto bassi e ci sarebbe stato bisogno di qualche iniziativa che purtroppo non c’è stata. Abbiamo subito poco, pochissimo».

Sarri ha parlato dell’infortunio di Immobile e delle ricadute sulla squadra:

«Purtroppo l’infortunio di Immobile ci ha messi nella situazione che questi ragazzi hanno dovuto fare tante partite dal 6 gennaio e chi sta giocando così spesso rischia chiaramente di perdere qualcosa in fatto di brillantezza. Il rientro di Ciro dovrebbe facilitarci da questo punto di vista».

Sulla panchina iniziale di Milinkovic Savic:

«Aveva fatto sinora tutte partite da 98/99 minuti nelle ultime 5-6 uscite e quindi era giusto fargli fare solo uno spezzone. Oltre alla Coppa Italia ci sono altre situazioni che non possiamo sottovalutare. E’ un ragazzo che sta giocando sempre, anche in nazionale. A metà stagione ha già 3000′ in campo, se una volta invece di 90′ ne fa 30-40′ può essere salutare».

Sarri sulle conseguenze del Mondiale sui giocatori della Lazio.

«Le reazioni al Mondiale sono molto individuali e condizionate da quello che è successo durante la kermesse mondiale. Ho visto uscire non benissimo Vecino, anche mentalmente, un po’ meglio Sergej, ora mi sembrano però due giocatori recuperati. Si tratta di situazioni soggettive, è molto difficile da dire».

In conferenza stampa, a Sarri è stato chiesto che effetto gli fa vedere la Juve in questa situazione di classifica, dopo la penalizzazione e i guai giudiziari.

«Io non ero nel CdA. Noi non abbiamo fatto assolutamente niente se non fare un piacere alla società sugli stipendi nel momento in cui ce l’ha chiesto, non penso a discussioni dal punto di vista del campo. La storia delle grandi società è fatto anche di questi momenti, la Juventus è una società forte. Pagherà quello che deve pagare e poi tornerà forte».

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