Beccaglia: «Ci sono donne che mi accusano di aver rovinato la vita al mio molestatore» 

A Grazia: «Ricevo insulti terribili, ma un uomo non può toccarti se non vuoi. Devolverò il risarcimento alla lotta alla violenza sulle donne» 

beccaglia

Nel novembre 2021 fu palpeggiata da un tifoso all’esterno dello stadio Castellani dopo Empoli-Fiorentina, mentre era impegnata nella diretta per Toscana Tv. Qualche giorno fa Greta Beccaglia ha ricevuto giustizia. Il tifoso che le aveva toccato il sedere come se fosse la cosa più normale del mondo è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione per violenza sessuale con pena sospesa.

La Beccaglia ne parla a Grazia. Dice di essere felice ma racconta anche che riceve molti insulti, soprattutto dalle donne, che la accusano di aver rovinato la vita al tifoso che l’aveva palpeggiata.

La Beccaglia continua:

«Io sono stata educata così e credo che sia giusto dire a un uomo di non toccarti, se non lo vuoi. Senza consenso, c’è solo violenza. Ho solo fatto capire che stava violando il mio diritto a non essere molestata e infastidita mentre stavo lavorando».

Il giudice ha condannato il tifoso a risarcire la Beccaglia per 10 mila euro a titolo di provvisionale.

«So che le sentenze non vanno commentate, ma mi sento felice. Ora posso respirare. Ordine dei giornalisti e Associazione della stampa mi sono stati vicini e li ringrazio. Se arriveranno i soldi del risarcimento, li devolverò a un’associazione che si occupa di contrasto alla violenza sulle donne. Non volevo dirlo ma, visti i messaggi che ricevo, voglio che si sappia. Dicono che mi sono fatta pubblicità e che ho preso dei soldi. È tutto falso. Anzi, è stata molto dura».

La Beccaglia racconta di essere molto cambiata nell’ultimo anno.

«L’ultimo anno mi ha cambiata. Mi hanno scritto tante giovani che hanno subito molestie simili alle mie, ma senza telecamere, e ho capito quanto serva essere forti. Io non mi sono mai fermata e sono grata a tutti coloro che mi sono stati vicini».

E conclude:

«Non è normale che un uomo si senta autorizzato a toccarti, a molestarti. Spero che dopo questa vicenda i ragazzi tengano le mani in tasca».

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