Il padre di Kvaratskhelia: «Non posso dire quello che è successo, c’erano le telecamere»

«Dio lo ha salvato. Non posso dire in dettaglio cosa e come sia successo. È successo qualcosa di molto brutto»

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As Roma 03/09/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: esultanza gol Khvicha Kvaratskhelia

Il padre di Kvaratskhelia ha detto chiaramente di non poter dire quello che è successo la notte dell’irruzione dei malviventi in casa del figlio. Se sia stato solo il furto dell’automobile o se sia accaduto altro. Aggiunge che ci sono le telecamere di sorveglianza e quindi tutto è facilmente ricostruibile. Come scrive anche la Gazzetta oggi.

Il padre di Khvicha Kvaratskhelia è tornato sul furto subito dall’attaccante del Napoli prima della trasferta di Bergamo. Le dichiarazioni di Badri, riportate su Twitter dal giornalista georgiano Kakha Dgebuadze: «Quando l’ho saputo, ero molto preoccupato. Quando ho parlato con Khvicha, ero felice che parlava con un sorriso. Dio lo ha salvato. Qualcosa di più grave sarebbe potuto succedere se Khvicha avesse scoperto che i ladri erano lì. Vive con suo cugino. È una casa privata con videocamere di sorveglianza e sicurezza. Non posso dire in dettaglio cosa e come sia successo. Tutto viene registrato sulla videocamera. È successo qualcosa di molto brutto. Grazie a Dio per averci salvato». 

Kvaratskhelia non gioca da due partite per una lombalgia. E come ha chiarito oggi il Corriere dello Sport, non può sottoporsi a infiltrazioni di cortisone che è stato vietato dalla Wada (Agenzia antidoping).

Sì, ha voglia di tornare a giocare e anche ieri, a dispetto della giornata libera concessa da Spalletti a cavallo tra i due impegni di questa settimana, s’è presentato al centro sportivo di Castel Volturno per l’ormai consueto programma articolato tra le terapie specifiche alla schiena e la palestra. Un programma seguito sin dalla scorsa settimana che, tra l’altro, è anche l’unica strada percorribile. Sui social e dintorni, in questa fase, sono state numerose le domande relative al mancato ricorso alle vecchie infiltrazioni, ma l’utilizzo del cortisone è stato vietato sin dal 1° gennaio 2022 dalla Wada (Agenzia mondiale antidoping): ormai è classificato tra le sostanze proibite. Ovvero: doping. 

 

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