Valdano: «Ancelotti conserva il suo spirito rurale e non si sente padrone del futbol. È un uomo felice»

Alla Gazzetta: «Mentre gli altri soffrono, lui si diverte. Guardiola è l’allenatore più influente dell’ultimo decennio nel calcio mondiale».

Ancelotti

Mg Torino 31/08/2019 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

La Gazzetta dello Sport intervista Jorge Valdano su City-Real Madrid e dunque su Guardiola e Ancelotti, due tecniche che l’argentino porta nel cuore. Su Ancelotti:

«Mi sembra straordinario che un personaggio che è da anni nell’élite assoluta e che ha vissuto nelle grandi capitali europee conservi ancora intatto il suo originale spirito rurale. E che parli di suo padre, e di suo figlio, con tanto amore. Ha un equilibrio straordinario, il dono della semplificazione e modi sempre rispettosi, cosa difficile da conservare in un territorio tanto emozionale com’è il calcio. Mi piace il fatto che Ancelotti ammiri e rispetti il talento dei giocatori, non si sente il padrone del futbol. E poi è un uomo felice: in questo mondo dove tutti i protagonisti sembrano soffrire come dei disgraziati, ecco una persona che non solo si diverte, ma che ha il coraggio di dirlo senza alcun complesso. Ed è per tutto questo che sta facendo una stagione straordinaria e imprevedibile».

Su Guardiola:

«Semplicemente, è l’allenatore più influente dell’ultimo decennio nel calcio mondiale. Ci sono stati periodi con influenze tecniche che hanno peggiorato questo sport come spettacolo, quella di Guardiola invece è un’influenza che gioca a favore di un calcio più aperto ed estetico. E, non dimentichiamo, vincente. Curiosamente siamo molto più attenti a ciò che perde Guardiola rispetto a ciò che vince: ha abituato tanto al trionfo che quando perde sembra che
commetta un peccato».

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