Nba, i giocatori decidono di riprendere i playoff dopo la protesta contro il razzismo
Riunione di emergenza con i giocatori. La maggior parte ha deciso di disputare le partite annullate. Ora si studiano nuove date per il recupero

La NBA andrà avanti con il campionato. La decisione arriva dopo una riunione di emergenza con i giocatori delle squadre partecipanti dopo il rifiuto dei Bucks di scendere in campo, mercoledì e l’annullamento delle partite previste.
Il rischio di una cancellazione definitiva, scrive Marca, era molto forte. I giocatori, con LeBron James in testa, volevano che i proprietari fossero più coinvolti nella lotta contro il razzismo e per la giustizia sociale. Nelle prossime ci sarà un incontro con due rappresentanti di ogni squadra che gareggia nella bolla.
L’agitazione per quanto successo nella notte di mercoledì ha contagiato un po’ tutti gli sport, portando a cancellazioni e boicottaggi nel tennis e nella MLB e ha incoraggiato i giocatori a riunirsi e prendere decisioni su un’ipotetica cancellazione finale del campionato. Si è parlato persino di lasciare tutto e tornare a casa. Ma la maggior parte dei giocatori si è schierata per il prosieguo dei playoff.
“E’ stato Lebron James che per primo ha lasciato l’incontro dopo aver chiesto ai proprietari un maggiore coinvolgimento nella lotta contro il razzismo. La NBA sta studiando le nuove date per lo svolgimento delle partite“.