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Il Barcellona è cambiato (in peggio), tra possesso palla sterile e un nuovo schema tattico

La Vanguardia ha dissezionato la prestazione contro il Leganes, trovando punti deboli e qualche novità tattica della squadra di Setien

Come è cambiato (in peggio) il Barcellona dopo tre mesi e mezzo di stop. La deludente – ma vincente – prestazione contro il Leganes è finita ai raggi x dei critici spagnoli. La Vanguardia, in particolare, rileva i difetti e qualche novità della formazione di Setien.

“Il primo quarto d’ora ha mostrato che il gioco di posizione è un grande vantaggio quando l’avversario va in pressione, ma richiede molta velocità quando l’avversario si difende vicino alla propria porta”. La velocità che il Barça in questo momento non ha. “Il primo tiro dei blaugrana è arrivato al 28esimo minuto, quando il Leganes l’aveva già sprecato almeno due chiare occasioni da gol. I blaugrana hanno impiegato un mondo per trovare i loro interni (Arthur, Rakitic e anche Messi) terminando il primo tempo con oltre 500 passaggi (505) e l’80% di possesso. Ma con scarsa mobilità, pochi movimenti verticali e pochi veri colpi“.

Meno male che c’è Messi. “La marmellata è andata avanti fino a quando Messi non ha preso il comando. Ha iniziato a prendere palla in aree molto remote, per iniziare a disegnare invenzioni individuali. E poi Ansu è emerso per segnare il gol più difficile: il primo. Un giocatore che ha qualcosa di speciale. Era già stato il giocatore più attivo fino al gol, ma lo è stato ancor di più in seguito. Il “canterano” ha tentato sette dribbling (quattro con successo) in soli 54 minuti. Tutti gli altri compagni messi assieme ne hanno provati tredici. E sei di Messi”.

“Ma il gol annullato a un Griezmann troppo noioso, ha rivelato un nuovo meccanismo tattico: Messi riceve a destra e passa in profondità in verticale sulla corsa del terzino destro. L’abbiamo già visto a Maiorca in diverse occasioni e lo schema s’è ripetuto ieri. Prima con lo stesso protagonista e, successivamente, con Nélson Semedo. Un’azione che beneficia dell’attenzione dell’avversario sul perno e della corsa del giocatore che entra nello spazio. Un’azione da mandare a memoria. Potrà produrre più di un gol, in questo finale di stagione”.

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