La Premier discute, la Liga decide: in Spagna il calcio torna grazie alla “dittatura” di Tebas

The Athletic racconta la differenza tra i due metodi. “In Spagna guardano la democrazia inglese e se la ridono”. Funziona il metodo autoritario

The Athletic racconta la differenza tra i due metodi. “In Spagna guardano la democrazia inglese e se la ridono”. Funziona il metodo autoritario

Cinque ore attaccati ai monitor, su Skype, con 20 club a discutere punto per punto l’ormai famoso Restart Project del calcio inglese. Cinque ore per arrivare ad una spaccatura su quasi tutto. In Spagna guardano “la democrazia” inglese e se la ridono. La Premier dibatte, la Liga decide. Lo stesso giorno della riunione inglese, giocatori e lo staff di tutti i 42 club di Primera e Segunda divisione spagnoli sono scesi semplicemente in campo per allenarsi, seguendo il protocollo elaborato dalla Liga. Punto. Poche chiacchiere, siamo spagnoli.

The Athletic racconta questo mondo ribaltato del calcio post-covid: con la Premier League che si avvita in un giorno della marmotta da quasi 10 settimane”, nel frattempo, in Spagna “le cose sono andate avanti senza intoppi. Praticamente tutti stanno lavorando insieme verso un obiettivo, guidati dall’unica voce di Tebas”.

Una specie di “dittatura” morbida quella del Presidente di Lega che ha evitato “riunioni e i comitati”. “Tutti i club hanno teoricamente voce in capitolo – scrive The Athletic – ma, in pratica, le decisioni importanti vengono prese nel quartier generale della Liga dove il processo decisionale è stato consolidato da Tebas da quando è stato eletto presidente nell’aprile 2013. I vantaggi a lungo termine di tale centralizzazione del potere sono discutibili, ma ha certamente permesso una risposta decisiva alla crisi. Questioni che, in Inghilterra, sono state oggetto di discussioni e dibattiti angoscianti, in Spagna sono state affrontate in modo rapido ed efficiente”.

In teoria le decisioni della Liga vengono votate in occasione di una “assemblea generale” annuale di tutti i 42 club. Ma l’attività più importante o più urgente viene gestita da una “commissione delegata” di 12 membri, con riunioni che di solito si tengono mensilmente. Secondo lo statuto della Liga, questo organo più piccolo ha il potere di agire su “questioni urgenti” che coinvolgono tutte le aree degli affari della lega. Ed è stato molto attivo ultimamente.

Questi 12 membri sono attualmente Real Madrid, Barcellona, ​​Real Betis, Levante, Valencia e Villarreal per la massima serie, e Deportivo La Coruna, Cadice, Las Palmas, Alcorcon, Lugo e Almeria per la Segunda.

Tebas è presidente di questo organo, mentre il CEO dell’Atletico Madrid Miguel Angel Gil Marin è il vicepresidente. Real Madrid e Barcellona si erano precedentemente allontanati in seguito a disaccordi con le politiche di Tebas, ma entrambe sono stati nuovamente coinvolti dal 2018. Ciò significa che i tre più grandi club (incluso l’Atletico di Gil Marin) sono rappresentati durante le riunioni settimanali in teleconferenza, in cui si prendono le decisioni principali.

Lunedì 27 aprile, la commissione ha dato il via libera al piano per tornare in campo, elaborato dalla Liga dopo aver consultato federazione e governo spagnolo. Non si hanno notizie di eventuali problemi o dissensi.

Tutte le differenze personali e professionali sono state messe da parte, consapevoli che l’intera industria calcistica spagnola è in pericolo se non ci sono partite da vendere alle tv. Persino i media locali vicini al presidente del Real Madrid, Florentino Perez, che spesso criticano le politiche di Tebas, sono stati stranamente in silenzio negli ultimi due mesi. Una vera e propria pace. In cambio ad esempio, La Liga non ha obiettato al piano del Real di tornare a giocare – a porte chiuse – nel loro campo di allenamento, consentendo accelerare la ristrutturazione del Santiago Bernabeu.

L’idea inglese di giocare in campo neutro è stata brevemente valutata e scartata perché impraticabile. Tebas ha anche lavorato per coinvolgere il governo spagnolo, contribuendo al protocollo sanitario grazie al coinvolgimento di suo fratello Pablo professore di medicina presso l’Ospedale dell’Università della Pennsylvania ed esperto riconosciuto a livello mondiale nel trattamento dei virus infettivi.

L’unico problema che ha rotto la quiete sono i maxiritiri respinti dai giocatori anche con una certa durezza. Ma quando la questione è stata sollevata, la Liga ha semplicemente ammorbidito le linee guida e ha reso i ritiri facoltativi.

Anche Mediapro, il principale broadcaster tv della Liga, è d’accordo con i piani per il riavvio. Tebas e l’amministratore delegato di Mediapro Jaume Roures sono stretti alleati che condividono molti interessi commerciali. Mentre la Premier League era impegnata a spaccarsi sui dettagli, Tebas e Roures hanno annunciato una nuova joint venture per aumentare la promozione della Liga in Cina.

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