Il Telegraph: il governo darà il via libera alla Premier per il 12 giugno

Oggi riunione “da guerra civile” per la Premier. Il governo presenterà al parlamento le misure di allentamento del lockdown, e domani la parte relativa agli sport d’élite

premier league calcio

La Premier League potrebbe tornare in campo il 12 giugno. Per ora sono solo “fonti governative” del Telegraph, perché l’annuncio tanto atteso del Primo ministro britannico Johnson ieri non è arrivato. Oggi il governo presenterà al parlamento un documento di 50 pagine con le misure di allentamento del lockdown, e secondo il quotidiano il documento sugli sport d’élite dovrebbe essere pubblicato martedì.

Un documento nel quale Downing Street darà via libera agli sport professionistici a giugno, inclusa la prevista ripresa del campionato di calcio il 12 giugno, sempre rispettando il “conditional plan” nazionale: se tutto andrà bene, il contagio non dovesse ripartire e ci saranno tutte condizioni di sicurezza.

Intanto la Premier oggi è chiamata ad una drammatica votazione sulla roadmap per la ripartenza, con ben 8 club su 20 contrari ai campi neutri. I “ribelli”, dice il Telegraph non sono più solo le ultime sei squadre della classifica ma anche altre due società, ben più in alto.

Il Brighton, la prima delle ribelli, ha annunciato nel weekend un terzo giocatore positivo. E ora una buona parte dei dirigenti (e dei giocatori) vogliono sapere cosa succede se si verificasse una situazione simile quando la Premier League avrà ripreso, e anche quale sarebbe il piano se vi fosse una seconda ondata di contagio. Nella riunione di oggi esprimeranno la loro preoccupazione per il fatto che il calcio torna all’attività troppo presto, mettendo a rischio la salute. Il Telegraph scrive che “c’è il rischio che possa scoppiare in una guerra civile”.

Probabile che proprio per evitarlo, l’unica votazione nella riunione odierna sarà sulla possibilità di estendere i contratti dei giocatori oltre il 30 giugno, in modo da coprire la chiusura della stagione. Per far passare la misura c’è bisogno di una maggioranza di 14 club i club dissidenti potrebbero usarlo come voto di protesta

Sicuramente non verrà discusso l’annullamento della retrocessione per questa stagione, come condizione per giocare le restanti 92 partite.

Ai club saranno anche presentato un aggiornamento del Club Broadcast Advisory Group che spiegherà le richieste delle emittenti, come Sky Sports, per la trasmissione dei match. Il piano prevede tra l’altro che non tutte le partite verranno trasmesse sui canali in chiaro, tra cui YouTube.

La Premier League presenterà i rischi connessi al “Restart Project” e quali sono le alternative se la stagione non può essere terminata: le implicazioni finanziarie, con 762 milioni di sterline dalle emittenti televisive a rischio, e anche l ‘”integrità sportiva” ovvero su come gestire le qualificazioni per le coppe europee, retrocessioni e promozioni.

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