Damascelli: la supercazzola di Conte. A Napoli, invece, Saviano dovrebbe scrivere Golmorra

Su Il Giornale. Squadra in silenzio, allenatore in ritiro isolato, Aurelio&Edo uniti nella sceneggiata meroliana. Storie da bar ma anche da Var, per quanto sono ridicole

i compensi

“Parlano a Milano e stanno zitti a Napoli. Il calcio nostrano ribalta usi e costumi, capita quando si ha a che fare con un tipetto come l’allenatore dell’Inter o con un presidente e il figliolo suo, padroni del Napoli, ai quali si sono aggiunti, in corteo sovversivo, i calciatori”.

Tony Damascelli introduce così, su Il Giornale, le due questioni che hanno tenuto banco nel post Champions di martedì, lo sfogo di Conte contro l’Inter e l’ammutinamento dei calciatori del Napoli.

Ora, scrive, dopo tutto quello che è successo,

“non si sa bene come reagiranno Insigne e soci contro il Genoa, mentre la memoria difensiva, illustrata ieri dal tecnico interista, dovrebbe restituire ai nerazzurri la vittoria, scontata, sul Verona”.

I casi di Conte e del Napoli rappresentano, però, un unicum.

“Altrove avrebbero portato al licenziamento ma, lo sappiamo, il calcio ha zone franche, privilegi e salvacondotti esclusivi”.

Ieri Conte ha spiegato che il suo non era uno sfogo “ma una strategia ‘senza additare nessuno'”.

“Una supercazzola alla quale si può benissimo credere, i tifosi sanno, però, che contano i fatti, già Spalletti pirlava parole che aumentavano la confusione, l’erede sceglie il gioco delle tre carte”.

A Napoli, però, scrive Damascelli, stanno peggio.

“Roberto Saviano dovrebbe scrivere GOLMORRA, sarebbe un best seller ma è molto più facile scatenarsi con la delinquenza comune che con gli attori del calcio. Squadra in silenzio, allenatore in ritiro isolato, Aurelio&Edo uniti nella sceneggiata meroliana. Storie da bar ma anche da Var, per quanto sono ridicole. Comunque si gioca, prima che Mancini porti tutti in ritiro. Escluso Balotelli”.

Correlate