Neymar è come Onazi: vittima del Mondiale dei falli voluto dalla Fifa
Onazi-Matuidi vi dice niente? A qualcuno forse sì. Neymar-Zuniga? Certo che sì a tutti. Nel primo caso il francese, con un intervento sulla gamba del nigeriano, gli ha procurato una frattura di tibia e perone. Nel secondo caso conoscete tutti come è andata. Nessuno degli autori dei falli è stato espulso, non vi torna strano? […]
Onazi-Matuidi vi dice niente? A qualcuno forse sì. Neymar-Zuniga? Certo che sì a tutti. Nel primo caso il francese, con un intervento sulla gamba del nigeriano, gli ha procurato una frattura di tibia e perone. Nel secondo caso conoscete tutti come è andata. Nessuno degli autori dei falli è stato espulso, non vi torna strano? Solidarietà alle due vittime prima di tutto, ma è giusto fare alcune considerazioni.Di natura tecnica: in questo mondiale si è notato da subito che la gestione arbitrale andava in controtendenza a quella applicata nei vari campionati nazionali, coppe europee e qualificazioni ai mondiali stessi. Chiaro quindi che gli arbitri hanno seguito le indicazioni della Fifa tendenti evidentemente ad abbassare il numero di squalificati e il numero di gare finite con meno di 22 calciatori in campo. Questo ha determinato in molti casi una percentuale altissima di falli che hanno condizionato in alcune gare la manovra, il caso di Brasile-Colombia su tutte, compensate sicuramente da un maggiore equilibrio di risultati in tutte le gare del mondiale, in special modo dagli ottavi in poi. La nuova linea doveva avere un prezzo, ed è quello di vittime eccellenti da falli violenti. Ora lo sconcerto è generale perché a finire il Mondiale, causa quanto sopra, è stato il fuoriclasse del Brasile, padrone di casa e candidato alla vittoria finale. Lo stesso sconcerto non ho notato per Onazi, ma si sa come vanno queste cose. E qui la considerazione è di natura mediatica, due pesi e due misure, per le vittime, anche se il dispiacere di non vedere in campo Neymar è altissimo, ma non mi ritrovo sul trattamento dei colpevoli. Matuidi è stato ignorato, a Zuniga stanno riservando la gogna. Due note su questo: la prima è che conosciamo Zuniga, non è un calciatore violento; la seconda è che il vero responsabile dell’accaduto è l’arbitro spagnolo Velasco, che ha consentito un gioco duro senza estrarre i cartellini gialli per interventi violenti da parte di tutti i 22 in campo. Il primo è stato destinato a Thiago Silva a metà ripresa per ostruzione sul portiere (sic!). Ma forse il vero colpevole è da ricercare nel mandante, non chiamato neanche in causa, la Fifa. Ma anche in questo caso si sa come vanno le cose. Marcello Giannatiempo