Torna la grande paura dell’Arsenal, fare la corsa del ciuccio anche quest’anno

Perde al 95esimo in casa dell'Aston Villa del tuttora sottovalutato Emery. Arteta e i suoi rivivono la Premier della marmotta: ogni anno lo stesso film

Arsenal Arteta psicologia

Mg Milano 06/11/2024 - Champions League / Inter-Arsenal / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Mikel Arteta

I Gunners perdono in casa dell’Aston Villa e si ritrovano (un’altra volta) il City a ridosso del primo posto. Guardiola è ora a -2. L’incubo di Arteta ritorna: disputare un inizio stagionale da record per poi ricadere negli stessi bug degli anni passati, finendo per perdere la testa della Premier League (per ora l’Arsenal è primo pure in Champions ndr). La corsa del ciuccio o la Premier della marmotta, fate voi.

L’Aston Villa continuava ad attaccare e alla fine l’Arsenal ha ceduto (Times)

Ne parla così il Times:

Un ultimo cross da difendere, un altro tiro da murare, un’ennesima parata da compiere — o almeno così sembrava. L’Arsenal ha fatto tutto questo eppure l’Aston Villa continuava ad attaccare. Buttavano corpi sul pallone, corpi a terra, e non c’era comunque tregua contro la squadra feroce e insistente di Unai Emery. […] Buendía si è battuto il petto, Emery ha stretto il pugno, le riserve del Villa sono entrate in campo e Mikel Arteta ha abbassato la testa. Per la prima volta da agosto l’Arsenal ha perso — e ora il Villa è soltanto a tre punti. Pretendenti al titolo? Certamente. Qualsiasi squadra guidata da Emery, qualsiasi squadra capace di seminare il caos contro un avversario organizzato come l’Arsenal, non può essere sottovalutata. Se l’Arsenal fosse riuscito a resistere, si sarebbe potuto parlare dell’ennesimo scivolone evitato. […]

La differenza è stata non riuscire a resistere fino in fondo — e forse qui Arteta ha le sue responsabilità, avendo tolto Leandro Trossard, autore del gol ed entrato a inizio ripresa, negli ultimi minuti per inserire Gabriel Martinelli. L’idea poteva essere quella delle ripartenze, ma senza la copertura diligente di Trossard sulla sinistra, il Villa ha attaccato proprio da quel lato per costruire l’ultima, decisiva azione. I due allenatori erano immagini speculari: baschi, capelli neri, giacche nere, ai bordi delle rispettive aree tecniche, a gesticolare e gridare ordini. Entrambi appartengono alla scuola secondo cui l’allenatore deve controllare ogni decisione dei propri giocatori e non sorprende che ne sia uscita una partita estremamente tattica. […]

Ma i cambi di Arteta all’intervallo hanno ribaltato l’inerzia. All’improvviso la fascia sinistra del Villa è diventata vulnerabile e Cash si è trasformato in bersaglio, con Trossard concentrato sugli inserimenti alle sue spalle in zona gol, a differenza di Eze, che aveva sostituito, il cui istinto è quello di venire incontro al pallone. Anche Viktor Gyökeres ha inciso, impegnando Ezri Konsa e Torres molto più di quanto avesse fatto Mikel Merino, e la pressione dell’Arsenal è apparsa più strutturata e intensa.

In una breve fase subito dopo l’intervallo hanno sovrastato il Villa, vincendo apparentemente ogni duello, e Rice è entrato duro su Onana recuperando il pallone per avviare un attacco. Saka ha giocato su Ødegaard e si è sovrapposto, e Ødegaard lo ha pescato con un passaggio misurato. Saka ha poi messo un pallone rasoterra teso in quel corridoio di incertezza per ogni difesa, lungo il limite dell’area piccola, e Martínez è uscito sul pallone ma ha potuto solo deviarlo alle spalle di Cash, permettendo a Trossard di concludere con sicurezza”.

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