Settebello, Campagna: «Conte mi raccontò che quando arrivava più rilassato, Bonucci si allenava male»

A Radio Crc: «Ha capito quindi di dover arrivare sempre arrabbiato. Appena sono arrivato alla Continassa, mi ha aperto la porta del suo spogliatoio e siamo stati più di un'ora a parlare».

Pallanuoto Campagna

Parigi (Francia) 28/07/2024 - Olimpiadi Parigi 2024 / pallanuoto / Italia-Usa / foto Image Sport nella foto: Sandro Campagna

Il ct del Settebello Sandro Campagna ha parlato ai microfoni di Radio Crc del rapporto con Antonio Conte e la morte di Davide Tizzano.

Le parole di Sandro Campagna

«Con Antonio Conte è nata un’amicizia, quando era agli inizi come allenatore della Juventus ed è rimasta intatta negli anni, anche quando ha allenato altre squadre. Sono tutt’ora amico di Conte, mi ha fatto piacere la sua visita, abbiamo fatto una bellissima chiacchierata e trascorso una bella serata. Guardo con grande piacere il Napoli. Conte mi ha raccontato un aneddoto di quando era alla Juventus: quando arrivava più rilassato, Bonucci si allenava male e quindi ha capito di dover arrivare sempre arrabbiato. Conte l’ho trovato bene, a Napoli si trova benissimo. Mi ha detto che le emozioni che ha provato l’anno scorso vincendo lo scudetto sono state incredibili. Anche vincendo la Supercoppa, mi ha detto che la gente ti fa arrivare la propria gioia e contentezza per la vittoria di un trofeo. Lui quando vince è sempre contento e qui ha trovato un feedback diverso: una fame di vittoria ed un modo di festeggiare che apprezza molto».

«Mi sento una leggenda? No. Nel momento in cui uno sente di essere una persona importante, si siede e nello sport, come nella vita, bisogna stare sempre sul pezzo. Più in alto sei andato e più la gente è pronta a massacrarti se sbaglio, quindi non bisogna mai fermarsi. Oggi non posso permettermi di guardare indietro, quando andrò in pensione forse lo farò».

«Con questa Nazionale abbiamo iniziato un ciclo che porterà a Los Angeles 2028 e vediamo come andrà. Strada facendo, poi, se c’è da fare qualche correzione si fa, ma la squadra deve ambire ai primi posti. Vivaio? In Italia ci sono una buona formazione ed educazione e i talenti vengono fuori. Avversari? Gli americani hanno vinto un bronzo a Parigi, quindi sicuramente saranno forti, ma dall’est Europa arrivano i massimi rivali, come Croazia, Serbia e Montenegro. Ognuno gestisce la squadra e la propria leadership in base al proprio carattere ed al proprio modo di essere. Se uno pensa di copiare l’altro, sbaglia. Io ho imparato ad essere me stesso e ad allenare attraverso la mia personalità».

«Conte o Spalletti? Sono entrambi grandi allenatori, ho conosciuto anche Spalletti, Allegri, Motta. Conte è stato l’unico che appena sono arrivato alla Continassa, mi ha aperto la porta del suo spogliatoio e siamo stati più di un’ora a parlare insieme: questo significa apertura verso l’altro e verso una conoscenza diversa».

«Per la scomparsa di Davide Tizzano mi si è bloccato il cuore. Era un amico ed un campione straordinario. L’ho visto ultimamente e non mi ero accorto che stesse male: la notizia mi ha distrutto. Una persona straordinaria: il mondo dello sport e Napoli perdono un personaggio ed una persona d’oro. Il pubblico napoletano ieri è stato fantastico. Nonostante le feste, erano in tanti a vedere la partita».

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