Neres: «Sapevamo quanto fosse forte il Benfica qui allo stadio Luz, soprattutto io»
A Sport Tv: «È strano trovarmi dall’altra parte… ma questo è il calcio. Posso solo ringraziare il Benfica e i suoi tifosi. Pur essendo molto felice a Napoli…»

As Roma 30/11/2025 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: esultanza gol David Neres
Stanotte David Neres, esterno brasiliano del Napoli, ha commentato la sconfitta in Champions League contro il Benfica ai microfoni di Sport Tv. Le sue parole:
«Sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile. Sapevamo quanto fosse forte il Benfica qui allo stadio Luz, soprattutto io. Siamo venuti qui cercando la vittoria. Purtroppo non ci siamo riusciti. Ora è il momento di andare avanti, abbiamo un’altra partita domenica.»
Le parole di Neres
Il Napoli ha sottovalutato il Benfica?
«No, non sottovalutiamo mai nessuno. Scendiamo sempre in campo per dare il massimo. Sapevamo della forza del Benfica. Lo hanno dimostrato oggi e hanno portato a casa la vittoria».
Cosa ha significato per te questo ritorno al Da Luz?
«È molto speciale per me essere qui, in questo stadio dove ero felice, dove sono stato accolto con tanto affetto. È un po’ strano essere dall’altra parte ora… Questo è il calcio. Non posso che ringraziare il Benfica e tutti i tifosi. Oltre ad essere molto felice a Napoli, mi sarebbe piaciuto anche essere da questa parte, dalla parte del Benfica. Sono stato qui, ora difendo i colori del Napoli. Sono felice a Napoli. Questo è il calcio».
La Lezione di Mourinho, lo Special One ha fatto diventare Conte uno qualunque (A Bola)
Ciò che ha fatto la differenza nella prestazione del Benfica rispetto alle altre squadre non è qualcosa che si può comprare. La squadra di Luz, prima di tutto, è stata tatticamente disciplinata. Non ha corso rischi inutili nella costruzione degli attacchi. Ha giocato ogni palla come se l’esito della partita dipendesse da quella giocata. Ripeto, questo non è qualcosa che si può comprare in nessun mercato; deve venire dall’interno dei giocatori, e prima di allora, funziona solo se l’allenatore riesce a entrare nella loro testa, facendoli credere a ciò che dice loro.
Ma veniamo alla partita e alle due sorprese che Mourinho aveva in serbo per Conte. La prima è stata la sostituzione di António Silva con Tomás Araújo , più affidabile nell’uno contro uno con il gigante Hojlund. Più preciso nei passaggi in profondità rispetto al compagno. La seconda è stata l’ingresso di Ivanovic al posto di Pavlidis , legato esclusivamente alla strategia ideata da Mourinho per questa partita. Il croato, più mobile, veloce e alla ricerca di inserzioni in diagonale, è stato un tormento per il Napoli e, per di più, ha aperto varchi tra le linee sfruttati egregiamente da Leandro Barreiro e Richard Ríos .
António Conte ha faticato con il modulo 3-4-3, che in fase difensiva si trasformava in un 5-4-1, contro un Benfica che giocava con un 4-4-1-1 e, quando doveva difendere, spingeva in avanti Leandro Barreiro , passando al 4-4-2, con frequenti momenti di pressing alto. Poi, nel tentativo di recuperare dallo svantaggio, ha optato per un 4-4-2 con una coppia di giganti in attacco – Hojlund e Lucca – a cui José Mourinho ha risposto in tipico stile italiano, inserendo António Silva e adottando definitivamente il modulo 5-4-1, abbandonando quello più scomodo del Benfica con Aursnes terzino e Dedic centrale destro.











