Anche Owen critica lo sfogo di Salah contro Slot e il Liverpool: «Il calcio è un gioco di squadra»
Il Pallone d'oro su X: «Non ti conveniva star zitto, goderti l’opportunità di rappresentare il tuo paese in Coppa d'Africa e poi vedere al ritorno cosa sarebbe successo?»

Liverpool's Egyptian striker #11 Mohamed Salah eats during the English League Cup fourth round football match between Liverpool and Crystal Palace at Anfield in Liverpool, north west England on October 29, 2025. (Photo by Paul ELLIS / AFP) /
Michael Owen, leggenda dei Reds, Pallone d’oro nel 2001, ha criticato su X lo sfogo di Mohamed Salah, arrivato dopo il pareggio per 3-3 rimediato contro il Leeds. Ricordiamo che per Momo si è trattata della terza panchina consecutiva.
Le parole di Owen
“Posso immaginare come ti senti. Hai portato questa squadra sulle spalle per molto tempo e hai vinto tutto ciò che c’era da vincere. Ma questo è un gioco di squadra e non puoi semplicemente dire pubblicamente quello che hai detto. Tra una settimana sarai in Coppa d’Africa. Non ti conveniva trattenere le parole, goderti l’opportunità di rappresentare il tuo paese e vedere come sarebbero state le cose al tuo ritorno?”
Il Liverpool ieri ha pareggiato 3-3 contro il Leeds e non riesce a venir fuori da una serie di risultati negativi in Premier League. Mohamed Salah è rimasto per tutta la partita in panchina, e subito dopo il pareggio si è sfogato in merito al suo rapporto con l’allenatore Arne Slot.
L’attaccante egiziano ha dichiarato a Tv2 Sport: «Per me non è accettabile stare in panchina. Ho fatto così tanto per questo club. Non devo lottare ogni giorno per la mia titolarità perché me la sono guadagnata. Avevo un buon rapporto con l’allenatore. All’improvviso non abbiamo più un rapporto. La società mi ha fatto grandi promesse in estate, e finora sono stato in panchina per tre partite. Tutto quello che posso chiedere è di mantenere le promesse».
Il Telegraph scrive a proposito delle dichiarazioni del calciatore:
Di tutte le cose che avrebbe potuto fare Salah, doveva sicuramente sapere che per un allenatore del Liverpool sotto pressione, e un club in difficoltà, parlare così era tra le cose più dannose di tutte. In dieci anni non aveva mai parlato così ai giornalisti. Il tema delle sue critiche era ciò che il Liverpool gli deve per essere il più grande marcatore della storia moderna del club, terzo nella lista di tutti i tempi. Ma l’unica cosa che nessuno ha di diritto incondizionatamente è un posto tra i titolari. Se l’accordo per mantenere un giocatore dello status di Salah è che deve giocare ogni partita, allora sta chiedendo l’unica cosa che nessun club serio può concedergli. Per quanto riguarda il rispetto, visto che il giocatore ha detto che sta mancando, questo è un club che ha rinnovato il suo contratto con lo stipendio più alto di quanto avesse mai pagato qualsiasi giocatore. Quindi non è chiaro il suo sfogo.











