Abodi: «Su Milan-Como in Australia c’erano dubbi già da prima, alla fine credo vada bene così»
Il ministro in conferenza di presentazione del nuovo laboratorio antidoping a Roma: «Sono abituato a rispettare i ruoli e a valutare a saldo, vedendo profitti e perdite e valutando strada facendo»

Roma 16/12/2023 - Atreju: Festa Fratelli d’Italia / foto Image nella foto: Andrea Abodi
Milan-Como con ogni probabilità non si giocherà più in Australia: il pensiero di Abodi intervenuto oggi in conferenza di presentazione del nuovo laboratorio antidoping a Roma. Probabilmente Milan-Como si disputerà a San Siro il 17-18 o il 24-25 febbraio
Le parole di Abodi
Ecco le parole del Ministro per lo Sport e i Giovani come riprese dalla Gazzetta:
«Si va verso il no a Perth? C’erano dubbi già prima, pur riconoscendo alcuni aspetti positivi. Sono abituato a rispettare i ruoli e a valutare a saldo, vedendo profitti e perdite e valutando strada facendo. Poi la questione si è evoluta e alla fine credo vada bene così»
Ecco cosa si legge sulla Gazzetta:
“Milan-Como quasi certamente non si giocherà a Perth domenica 8 febbraio. A meno di un nuovo colpo di scena nelle prossime ore o nei prossimi giorni sotto forma di intervento della Fifa, l’unica istituzione in questo momento in grado di sbloccare la situazione. Resta il fatto che in questo momento sono poche le possibilità di disputare in Australia la gara di Serie A che non può andare in scena a San Siro perché occupato dalla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026. Il Milan adesso dovrà trovare una soluzione alternativa in Italia tra gli stadi non occupati in quel week end e vicini a Milano. Come ha fatto l’Inter che ha scelto Monza per i quarti di Coppa Italia.”
Le motivazioni
“L’Asian Football Confederation e Football Australia ha detto sì alla disputa del match a Perth, ma hanno posto condizioni molto stringenti come per esempio l’impossibilità di pubblicizzare la gara come di Serie A, ma anche quella di dover utilizzare un arbitro e i suoi collaboratori della Afc e non provenienti dalla Can italiana. Come tutte le partite del nostro campionato. Queste due condizioni hanno portato a uno stop del processo che avrebbe portato a giocare il primo match di A fuori dai confini nazionali. Cambierà qualcosa nei prossimi giorni? Difficile, ma una porta rimane aperta anche se adesso la strada è molto più in salita rispetto a prima.”











