Il più forte under 21 d’Europa è di nuovo francese (Doué), l’Italia ormai non produce più Totti e Baggio – Athletic

Il premio di Tuttosport vinto da un italiano solo nel 2010 con Balotelli. L'Italia non è priva di talenti (Donnarumma, Tonali, Calafiori) ma non ha più i grandi numeri 10

doué golden boy athletic psg under 21

Db Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Nicolo' Barella-Desire Doue

Il più forte under 21 d’Europa è di nuovo francese (Doué), l’Italia ormai non produce più Totti e Baggio – Athletic

Athletic riflette sullo stato attuale del calcio europeo e in particolare su quello italiano, partendo da un simbolo del talento giovanile: il premio Golden Boy 2025. Una giuria di leggende del calcio – da Shevchenko a Nedved, da Stoichkov a Fabregas – ha scelto Desire Doué del Paris Saint-Germain come miglior Under 21 del continente: altra vittoria per i francesi. Per il quotidiano emerge una domanda scomoda: perché l’Italia non riesce più a produrre e valorizzare talenti come un tempo?

Dal 2010, con Mario Balotelli ultimo vincitore italiano, nessuno dei nostri giovani è riuscito a imporsi. Nonostante i progressi della Juventus Next Gen e i successi delle nazionali Under 17 e Under 19, il sistema rimane fragile. Tra i dati e le testimonianze raccolte, spiccano le parole di Gattuso e Fàbregas, che denunciano la crisi strutturale di un movimento in cui si gioca sempre meno, si spende troppo per formarsi e si cresce in un ambiente che preferisce la prudenza al rischio.

Il più forte under 21 d’Europa (Golden boy) è di nuovo francese: Doué

Scrive così Athletic:

“Oltre a Doué, Nasser Al-Khelaifi è stato nominato miglior presidente e il suo responsabile delle assunzioni, Luis Campos, miglior dirigente calcistico: un ampio riconoscimento per il passaggio del club da un modello basato su superstar a uno basato su un gruppo di Golden Boys. […] Da quando il fondatore del Golden Boy, Massimo Franchi, suggerì a Tuttosport di lanciarlo oltre due decenni fa, solo un italiano ha vinto questo premio: Mario Balotelli, oggi trentacinquenne, nel 2010. 

Questa volta sono stati nominati due italiani. L’attaccante dell‘Inter Pio Esposito e il difensore centrale del Liverpool Giovanni Leoni. […] Perché il calcio italiano non riesce a svilupparsi di più?[…]  Il quadro dipinto del calcio italiano è un dittico: metà riguarda gli italiani che non ce la fanno, metà riguarda la tentazione finanziaria di vendere in anticipo i prospetti stranieri, poiché la maggior parte dei club agisce da una posizione di debolezza economica nei confronti della Premier League. […]

Non è certo che l’Italia sia completamente priva di talenti. Gianluigi Donnarumma avrebbe forse vinto il Golden Boy se i portieri fossero stati meno spesso trascurati per i premi individuali. Riccardo Calafiori sta giocando un ruolo fondamentale nell’ultimo tentativo dell’Arsenal di vincere il titolo. Sandro Tonali del Newcastle United è il miglior centrocampista d’Inghilterra […] Ciò che manca all’Italia sono i grandi numeri 10 di una volta: Francesco Totti, Roberto Baggio, Alessandro Del Piero. 

Tra i cinque principali campionati nazionali europei, solo la Ligue 1 francese (14%) e la Bundesliga tedesca (9%) hanno concesso una quota di minuti maggiore ai giocatori di età compresa tra 15 e 20 anni nelle prime settimane di questa stagione rispetto alla Serie A. La speranza è che un giorno, in un futuro non troppo lontano, una generazione si unisca e tutto diventi più facile. Fino a quel momento, il Golden Boy continuerà a essere assegnato a giocatori francesi come Doué e ai diplomati della Masia, l’accademia del Barcellona che ha formato tre degli ultimi cinque vincitori del premio”.

Correlate