C’erano una volta i terribili hooligan inglesi. Oggi sono aggrediti ovunque anche dalla polizia, come a Marsiglia
Il Telegraph: i tifosi di oggi pagano ancora le conseguenze degli anni di violenza. A Marsiglia ammassati come bestiame fino a notte fonda, e accade spesso

Affrontements entre police anti-émeute et hooligans anglais, le 11 octobre 1997, au stade olympique de Rome en Italie, lors du match de football de qualification Italie/Angleterre pour le Mondial 1998. AFP PHOTO (Photo by AFP)
C’erano una volta i terribili hooligan inglesi. Oggi sono aggrediti ovunque anche dalla polizia, come a Marsiglia
Negli ultimi anni seguire una squadra inglese in Europa è diventato sempre più pericoloso: nonostante il passato hooligan, oggi i tifosi inglesi sono spesso vittime di aggressioni, imboscate e trattamenti eccessivi da parte di polizie locali. Episodi a Marsiglia, Milano, Amsterdam o Parigi mostrano un trend crescente di violenza e gestione caotica della sicurezza. Le trasferte si trasformano così in esperienze stressanti, tra scorte forzate, orari assurdi e rischi fisici concreti. Resta la domanda: gli inglesi portano ancora la “malattia”, o ne sono ormai le vittime? Lo racconta il Telegraph
A Marsiglia le violenze della polizia
Il viaggio al Vélodrome era cominciato senza scosse, anche se già l’obbligo di presentarsi allo stadio con quattro ore e mezza d’anticipo lasciava intuire che la gestione sarebbe stata rigida. È dopo il fischio finale che la situazione cambia improvvisamente volto: i tifosi del Newcastle vengono trattenuti, come accade spesso in Europa, ma questa volta la misura si trasforma in un incubo. La polizia francese applica controlli e barriere con un eccesso di zelo che sfiora l’assurdo. I tifosi vengono rinchiusi in uno spazio angusto, senza possibilità di muoversi o uscire, e la folla comincia a comprimersi. L’aria scarseggia, la tensione cresce, e nonostante ci sia ampio spazio libero alle loro spalle, gli agenti non arretrano. Anzi: compaiono i manganelli, poi lo spray al peperoncino, rendendo tutto più pericoloso.
Una situazione molto simile a quella vissuta a Parigi prima della finale di Champions tra Real Madrid e Liverpool.
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Nella calca c’è chi fatica a respirare, come la donna che chiede aiuto a un agente senza riceverne; altri, colpiti dallo spray, hanno gli occhi in fiamme e lacrimanti. Il terrore di finire schiacciati o spinti a terra. Poi, i tifosi vengono liberati a ondate, in modo disordinato, solo per essere nuovamente trattenuti in un’enorme caverna sotterranea, uno spazio immenso usato però con totale mancanza di logica, che prolunga l’attesa e il disagio. Il rientro all’hotel, all’1:15, sembra quasi un premio. Qualcuno è stato scortato alla stazione. Molti altri, invece, devono attraversare la città da soli, correndo rischi inutili dopo una serata già complicata. Un finale che, proprio come tutto il resto della gestione, non ha alcun senso.
I tifosi di oggi sono vittime degli anni 70 e 80.
I tifosi inglesi pagano i problemi degli anni 70, le violenze degli hooligan
Scrive il Telegraph:
Non si può negare che il calcio inglese abbia avuto un problema enorme. (…) L’hooliganismo veniva addirittura definito “la malattia inglese”: i tifosi viaggiavano non solo per sostenere la squadra, ma per creare disordini. Le città straniere venivano invase, i centri occupati. Seguivano scontri con la polizia o risse con i tifosi rivali. È una reputazione difficile da eliminare. (…) Oggi, in molti casi, sono invece i tifosi inglesi ad avere motivo di lamentarsi. Sono loro che, mentre bevono in un bar la sera prima o il giorno della partita, devono preoccuparsi di essere aggrediti da gruppi organizzati di hooligan locali. È successo di nuovo a Marsiglia prima della partita di Champions del Newcastle di martedì. Sebbene di giorno le tifoserie si fossero mischiate tranquillamente, un bar è stato attaccato da un gruppo di teppisti a tarda notte.
Episodi simili sono ormai frequenti: Amsterdam, Belgrado, Parigi, Milano e altrove. I video circolano spesso sui social, ma raramente la notizia arriva sulla stampa tradizionale perché gli incidenti non sono abbastanza grandi.
Uno dei peggiori avvenne nel 2023, quando il West Ham giocò contro l’AZ Alkmaar. Un gruppo di ultras olandesi sfondò una barriera e tentò di raggiungere la zona dove sedevano famiglie e amici dei giocatori inglesi. Furono respinti, e testimoni giurarono che si trattò di un attacco assolutamente immotivato.
Ci fu un accoltellato a Milano per Milan-Newcastle e uno a Napoli per Napoli-Liverpool.
Nella finale Liverpool-Real e Polizia finirono sbagliarono tutto con i tifosi inglesi
Il Telegraph ricorda appunto la finale di Champions League 2022 a Parigi tra Liverpool e Real Madrid.
Fu uno scandalo: i tifosi del Liverpool furono bloccati pericolosamente fuori dallo stadio. Ci furono schiacciamenti, panico, e la polizia rispose con gas lacrimogeni. L’ingresso allo stadio fu talmente disorganizzato da ritardare il calcio d’inizio. Un’indagine successiva attribuì le colpe sia alla Uefa sia alla polizia francese, accusandole di aver tentato “vergognosamente” di evitare responsabilità. Non è solo la violenza: spesso i tifosi inglesi vengono “ammassati” in un’unica zona e scortati allo stadio da reparti antisommossa. Ufficialmente per proteggerli, nei fatti in condizioni pessime. I tifosi si sentono trattati poco meglio del bestiame. È frequente l’avvertimento di non indossare i colori della squadra per evitare aggressioni prima e dopo la partita.
I tifosi inglesi non sono perfetti, tutt’altro. Ma oggi vengono trattati ingiustamente? Sono diventati vittime di una nuova “malattia europea”, basata su una visione ormai superata del loro comportamento?











