Capello: «Napoli e Juve sono calate nel secondo tempo perché non sono abituate ai ritmi della Champions»

Sulla Gazzetta: «Al Napoli è mancata un po’ di qualità. Queste sono le classiche partite dove avere o non avere Kevin De Bruyne fa tutta la differenza del mondo»

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Db Torino 18/10/2025 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kevin de Bruyne

Fabio Capello sulla Gazzetta dello Sport ha commentato questa prima giornata del quarto turno di Champions scrivendo dei punti in comune tra i pareggi di Napoli e Juventus. 

“Una cosa mi pare abbia accomunato ieri le squadre di Conte e Spalletti, oltre al risultato finale: tutte e due sono calate a livello d’intensità e pericolosità nel secondo tempo. Perché? La mia spiegazione è la solita: in Champions League si corre a un altro ritmo, gli arbitri fischiano meno e non hai il tempo per rifiatare. Le italiane non ci sono abituate, o almeno non tutte, così vanno in sofferenza”.

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La partita del Napoli

“Eppure il Napoli ha dominato, soprattutto nei primi 45 minuti, con i tedeschi piuttosto sulla difensiva. Gli azzurri hanno creato comunque troppo poco a mio giudizio, dando l’impressione di essere sempre un po’ timidi nelle giocate. Cosa è mancato? Di sicuro un po’ di qualità. Queste sono le classiche partite dove avere o non avere Kevin De Bruyne fa tutta la differenza del mondo. E ieri Conte non aveva il fuoriclasse belga. L’Eintracht ha potuto contenere gli attacchi dei padroni di casa e nella ripresa è venuto un po’ fuori, con Milinkovic che ha dovuto pure sporcarsi i guanti per evitare la sconfitta. Ok, la chance più importante per vincere è capitata al Napoli, ma McTominay è stato stranamente meno preciso del solito. Così i tedeschi, che nelle ultime due partite di Champions contro Atletico Madrid e Liverpool avevano incassato la bellezza di dieci gol, sono usciti dal Maradona senza subire nemmeno una rete e con un punticino. Fa effetto come dato, al di là di tutti i discorsi.”

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