Liverpool, Salah e van Dijk dopo i mega-rinnovi sono irriconoscibili. Anche la Premier strapaga i vecchietti (Telegraph)
Hanno 67 anni in due. Ieri sono stati decisivi nella sconfitta contro il Manchester United. Sono copie sbiadite dei calciatori che sono stati. Anche Rashford e Ozil crollarono di rendimento dopo i rinnovi milionari

Ci Napoli 07/09/2022 - Champions League / Napoli-Liverpool / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Mohamed Salah
Mohamed Salah e Virgil van Dijk chi li ha visti? Dopo il rinnovo con il Liverpool a cifre faraoniche l’attaccante egiziano e il difensore olandese sono spariti dalla circolazione. Se la crisi del Liverpool si è ufficialmente aperta molto lo si deve anche al loro pessimo rendimento. Lo scrive il Telegraph con Oliver Brown. Solo il rinnovo di Salah vale circa 50 milioni di sterline (57 mln di euro) fino al 2027. Il capitano non è certo da meno con uno stipendio di 350.000 sterline a settimana (600mila euro circa). All’epoca, le firme furono salutate come un successo di diplomazia e pazienza, ma le cifre apparvero sproporzionate per due giocatori che insieme sommano 67 anni. E oggi, dopo una prestazione disastrosa contro un Manchester United tutt’altro che irresistibile, sembrano la prova che, mentre i loro guadagni sono saliti alle stelle, il rendimento è precipitato.
A Liverpool due giocatori ombra della passata stagione
Due episodi raccontano bene il momento. Il primo dopo appena un minuto di gioco, quando Van Dijk ha inseguito l’azione con tale lentezza da permettere ad Amad Diallo di calibrare con calma l’assist perfetto per Bryan Mbeumo che ha segnato la rete dello 0-1. Il secondo, ancor più irritante per Arne Slot, è arrivato nel finale: Liverpool a caccia del pareggio, Salah davanti alla porta con due opzioni — tirare o servire Florian Wirtz — e invece niente, un destro affrettato e sbilenco, fuori di metri. È il riassunto della sua condizione nelle ultime settimane: poca incisività, difesa svogliata, scelte confuse. La verità scomoda è che Salah oggi è appena una copia sbiadita del giocatore che aveva illuminato la stagione del titolo, quando fu il primo nei cinque maggiori campionati europei a partecipare direttamente a 50 gol in un solo anno. Ora si muove ancora bene, ma sembra esitante ogni volta che deve concludere, con appena una rete su azione nelle ultime sette partite. E mentre la sua freddezza sotto porta svanisce, Van Dijk, a 34 anni, mostra chiaramente di aver perso il passo: la sua rincorsa molle su Diallo sembrava quella di un difensore convinto di potersi imporre per semplice aura.
Roy Keane, che non risparmia mai le leggende, è stato durissimo: «Ha firmato un megacontratto e adesso la squadra subisce gol a raffica», ha detto. «Sei il leader, il capitano: guardati allo specchio e chiediti cosa stai facendo. Qualche anno fa criticavamo lo United per il suo atteggiamento difensivo, e ora segna due gol qui per due stagioni consecutive. Se sei il centrale e la tua squadra concede così tanto, devi domandarti: sto davvero aiutando gli altri?».
In Premier i casi di Rashford, Ozil
La Premier League conosce bene casi di giocatori che, una volta blindati da contratti faraonici, hanno mollato mentalmente. Marcus Rashford, per esempio, passò dai 30 gol di due stagioni fa a una versione spenta di sé dopo il rinnovo da 325.000 sterline a settimana. O Mesut Özil, mai più lo stesso dopo essere diventato nel 2018 il giocatore più pagato della storia dell’Arsenal: 350.000 sterline a settimana e un atteggiamento sempre più distaccato, tanto che Unai Emery arrivò a metterne in dubbio la motivazione. Salah e Van Dijk non sono ancora a quel punto, ma il loro calo è tale da far sorgere una domanda legittima: perché il Liverpool ha deciso di legarli a cifre simili in una fase così avanzata della carriera? Nessun giocatore oltre i 33 anni, eccezion fatta per Messi e Ronaldo, ha mai mantenuto standard tali da giustificare stipendi di quel livello. Salah sembra essersi rilassato quasi subito dopo l’adeguamento economico. Il suo declino, forse temporaneo, è tale che Slot potrebbe presto decidere di non schierarlo più sempre titolare. Impensabile? Lo era anche vederlo sostituito all’85’, con Jeremie Frimpong che, entrando, ha subito creato più pericoli.