Donnarumma ha cambiato il modo di giocare di Guardiola, anche il City si è convertito ai lanci lunghi (Athletic)
Con il portiere stabiese meno costruzione dal basso, più sicurezza tra i pali, cinque clean sheet in otto gare, trasmette più fiducia alla difesa

Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland (L) celebrates with Manchester City's Italian goalkeeper #25 Gianluigi Donnarumma (R) after Donnarumma made a save during the English Premier League football match between Manchester City and Manchester United at the Etihad Stadium in Manchester, north west England, on September 14, 2025. (Photo by Oli SCARFF / AFP)
Gianluigi Donnarumma ha preso il posto di Ederson come portiere del Manchester City, portando con sé uno stile diverso: meno costruzione dal basso, più sicurezza tra i pali. Guardiola ha accettato un gioco più diretto, con il 42% dei passaggi del portiere ora lunghi, contro il 30% della scorsa stagione. L’italiano ha già collezionato cinque clean sheet in otto gare, trasmettendo fiducia alla difesa. Dopo anni di eccellenze statistiche al Psg, Donnarumma si è subito imposto anche in Premier League. Arrivato per 26 milioni di sterline, è diventato in breve un leader silenzioso della nuova fase del City. Ne parla Athletic
L’evoluzione del gioco di Guardiola da Ederson a Donnarumma
Anche tenendo conto della fiducia che Donnarumma mostra nel gestire il pallone, è evidente che il City di Guardiola si stia adattando ad avere tra i pali un portiere più celebre per le sue doti di “para-tutto” che per quelle da sweeper-keeper. Non che Ederson fosse scarso tra i pali. Il portiere brasiliano ha collezionato 168 clean sheet in 372 presenze ed è stato, secondo la metrica degli expected goals post-tiro, il miglior para-rigori della Premier League nella scorsa stagione, evitando cinque gol rispetto alla qualità dei tiri subiti. Ederson ha sovraperformato le aspettative in cinque delle sue otto stagioni in Premier, e anche se non ha mai raggiunto i livelli del connazionale Alisson, il dato mostra quanto fosse affidabile tra i pali, oltre che straordinario nel mantenere il possesso da dietro.
Continua The Athletic
Da quando Donnarumma si è ambientato, il City ha mostrato un’evoluzione tattica: il 42% dei passaggi del portiere in Premier League quest’anno sono lunghi, contro il 30,5% della scorsa stagione. Un aumento che segnala come la squadra si stia adattando al suo stile. Ci sono però due precisazioni: Trafford ha iniziato le prime tre partite della stagione, e in generale tutta la Premier sta tornando a usare più lanci lunghi. Un’altra differenza è che l’italiano, 26 anni, è destro naturale, mentre Ederson preferiva impostare con il sinistro, pur essendo ambidestro.
Ogni tanto c’è qualche passaggio affrettato: nella recente vittoria sul Brentford, per esempio, un appoggio a Gvardiol ha favorito la pressione avversaria. Ma nulla di tutto questo, per ora, è costato caro al City. Guardiola sembra disposto a sacrificare un po’ di qualità tecnica per più solidità. E Donnarumma gliela sta garantendo: cinque clean sheet in otto presenze.
Il rispetto dei compagni
«Le parate che fa per noi sono incredibili, ci aiutano tantissimo e danno fiducia a tutta la squadra», ha detto Tijjani Reijnders dopo lo 0-0 con il Napoli del mese scorso. «Quando lo vedi passare accanto a te, è semplicemente un gigante». Eppure, nonostante la bravura di Ederson, il City era forse più vulnerabile: nella scorsa Premier ci sono stati dieci casi in cui la squadra ha subito gol al primo tiro nello specchio, e dodici l’anno precedente.











