In Liga i club non ne possono più del fair play finanziario (As)

I club sperano di ottenere modifiche significative alle regole sui limiti salariali. Tuttavia, è probabile che tutto rimanga com’è.

liga

Al Madrid 31/08/2025 - Liga / Rayo Vallecano-Barcellona / foto Alfaqui/Image Sport nella foto: Lamine Yamal

Stretta di alcuni club spagnoli, che hanno criticato La Liga per le rigide regole di controllo economico, chiedendo maggiore respiro per i limiti salariali.

Durante le assemblee del 19 settembre, i club potranno proporre modifiche ai limiti salariali, ma è probabile che, come spesso accade, confermino il sostegno alla filosofia della dirigenza.

Scrive As:

“L’estate è stata segnata, ancora una volta, dalle difficoltà nell’iscrivere nuovi giocatori, mentre la Premier League sfoggia ancora una volta la sua forza finanziaria con cifre record: 3,589 miliardi di euro spesi in acquisti, più della spesa combinata delle altre quattro grandi leghe europee. Nonostante le lamentele sul rigido fair play finanziario spagnolo, la federazione chiude le fila a difesa delle proprie norme e del modello contro lo spreco inglese.

Alcuni club hanno cercato di negoziare con LaLiga per ridurre le richieste del controllo economico. Ancora una volta, i limiti salariali hanno rappresentato un problema per molti club, che non avevano margine sufficiente per registrare i loro acquisti.”

Lo sviluppo della Liga a passo lento

As segnala che La Liga mantiene rigore nonostante critiche e confronti Premier:

“Per attenuare la rigidità delle regole, negli ultimi anni La Liga ha introdotto alcune misure più flessibili: i club possono iscrivere tre giocatori (due a parametro zero e uno tramite trasferimento) se hanno spazio solo per la stagione in corso. Quest’estate otto club hanno sfruttato questa possibilità.

Tuttavia, LaLiga non intende cambiare la propria filosofia per avvicinarsi ai livelli di spesa della Premier, come non ha fatto in passato nonostante le critiche.”

Leggi anche: La Spagna pensa con nostalgia a quando i ricconi erano loro: avevano Messi e Ronaldo, oggi hanno il fair play finanziario

Spiega Javier Gómez, direttore generale corporativo di La Liga: «Le norme sono approvate dai club e basta. Alcuni, per stress, fanno certe dichiarazioni. Qui ci sono regole uguali per tutti, le conosciamo da sempre e vanno applicate».

Inflazione del mercato

Chiude così il quotidiano spagnolo:

“Sei dei dieci calciatori più preziosi al mondo giocano in La Liga (Lamine, Bellingham, Mbappé, Vinicius, Pedri e Valverde), mentre solo tre sono in Premier (Haaland, Saka e Wirtz).

I problemi rimangono: alcuni giocatori rischiano di non essere iscritti in tempo, e i club devono trovare il modo di trattenere i giovani talenti senza vendere per rispettare i limiti salariali.”

Correlate