Chi ha detto che Donnarumma non è adatto a Guardiola? Anche Haaland sembrava non esserlo, e invece…

Athletic: tutti si ricordano del cambio Hart-Bravo, ma non sanno che ormai Pep ha capito cosa serve al City per vincere. Donnarumma, per certi aspetti, è l'Haaland dei portieri.

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Db Milano 23/09/2022 - Nations League / Italia-Inghilterra / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Donnarumma

Gigio Donnarumma giocherà ora nel Manchester City, anche se questo trasferimento ha destato non poche perplessità, in quanto non sembra il giocatore adatto per le tattiche di Pep Guardiola.

Donnarumma non è adatto al gioco di Guardiola? Anche Haaland sembrava non esserlo

The Athletic, però, sottolinea che nemmeno Haaland lo fosse inizialmente, eppure ha stabilito record su record in Premier e nel suo club:

Guardiola ha allenato per 20 anni, tre club in tre Paesi, supervisionato centinaia di partite e parlato per ore e ore in conferenze stampa.  Eppure, uno dei motivi per cui Guardiola rimane così convincente è la sua elusività; ad esempio, detesta il termine inizialmente associato al suo stile — Tiki Taka — e insiste che non l’ha mai usato. In passato ha lasciato l’impressione di voler schierare una squadra di soli centrocampisti, per poi vincere il suo secondo triplete con quattro. Davanti, sembrava favorire un falso nove, o tutto tranne un centravanti vecchio stile. E quindi sei ancora sicuro di aver capito Guardiola? Per prendere in prestito un vecchio slogan: “Pensi di sapere, ma non hai idea”. Quando il City ha preso Erling Haaland, non è stato considerato conforme allo stereotipo di un giocatore di Pep. Ma il norvegese è diventato il giocatore più veloce a raggiungere i 50 gol nella storia della Premier, ha vinto il titolo di capocannoniere due volte ed è destinato a battere il record di tutti i tempi di Alan Shearer con ancora cinque anni a disposizione. Quest’analisi ci porta dall’altra parte del campo e il suo nuovo compagno di squadra, un altro gigante, Gianluigi Donnarumma.

Ha fatto il suo debutto nel Milan a 16 anni ed è stato convocato dall’Italia a 17. Giocare in due squadre così grandi può mangiare molti giocatori, ma non Donnarumma. Ha ancora 26 anni ed è già a 500 presenze nel calcio professionistico. Al Milan e al Psg si è affermato come non hanno fatto i portieri del Real Madrid ad esempio, ed è l’unico portiere e giocatore italiano nei candidati al Pallone d’Oro. Sono state criticate spesso le sue difficoltà con i piedi e ora bisognerà capire se è abbastanza bravo per quanto normalmente vuole Guardiola dai portieri. I social media hanno deciso che non lo è. Se Donnarumma si fosse unito al Real Madrid o all’Atletico Madrid, forse non avrebbero creato tanti problemi. Ma Guardiola al City ha creato molta aspettativa sugli estremi difensori, da quando tolse dalla rosa Joe Hart per un giocatore come Claudio Bravo; e non funzionò. Poi sono arrivati i brasiliani in Premier, che hanno servito anche assist; una nuova normalità che non dovrebbe essere considerata normale e una nuova generazione di portieri che dovrebbe prima imparare a fare il “vecchio” lavoro. 

Il portale del NY Times conclude:

Forse in un mondo senza un attaccante che può giocare da falso nove, o senza Kevin De Bruyne e con Rodri che gioca sempre meno, Guardiola sta riconoscendo che il City è più caotico e rinuncia alle transizioni. Per questo ha bisogno di un Donnarumma. I recenti successi di Psg e Real Madrid rafforzano il vecchio mantra di Pantaleo Corvino evocato da Antonio Conte: “Puoi sposare la donna sbagliata, ma non puoi ingaggiare il portiere o l’attaccante sbagliato”. Donnarumma è, per certi aspetti, l’Haaland dei portieri.

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