A De Zerbi piace essere un Robin Hood, stare dalla parte dei tifosi disprezzando il potere (L’Equipe)

«Il successo non gli ha fatto dimenticare i suoi valori. Prova disprezzo per chi si crede superiore. Ha lo stesso attaccamento di Bielsa per la gente», spiega lo scrittore Lamrani.

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Marseille's newly recruited Italian head coach Roberto De Zerbi directs his first training session of the 2024-2025 season at the Commanderie Robert-Louis-Dreyfus training center in Marseille, southern France, on July 8, 2024. (Photo by CLEMENT MAHOUDEAU / AFP)

Roberto De Zerbi si è calato totalmente nella realtà marsigliese e, dopo la vittoria contro il Psg, le sue parole sul “potere” hanno fatto rumore.

De Zerbi il “Robin Hood” di Marsiglia

L’Equipe scrive:

All’età di 46 anni, non vedeva l’ora di trasferirsi a Marsiglia, nel luglio 2024, per portare il suo lavoro in una dimensione socio-politica. Con due passioni dichiarate, “il calcio e le sigarette”, non legge Karl Marx, ma si pone come l’incarnazione di un’idea precisa del suo sport, soprattutto popolare. Davanti ai suoi giocatori e davanti ai microfoni, De Zerbi ripete che viene dalla strada e conduce una vita non ostentata, centrata sulla sua passione per il gioco e il suo amore per lo stadio, trasmesso dal padre, un ultrà bresciano. Ama anche comunicare con il Velodromo. «Il successo non gli ha fatto dimenticare i suoi valori. Sa da che parte della barricata stare: con la gente. Prova un profondo disprezzo per chi si crede superiore. Come Marcelo Bielsa, ha lo stesso attaccamento per la gente. Anche se appartiene a una classe privilegiata, è rimasto fedele ai suoi. Sarà sempre dalla parte dei più deboli», spiega Salim Lamrani, ex interprete di Marcelo Bielsa, che ha trascorso cinque settimane al fianco di De Zerbi la scorsa stagione per scrivere il libro dedicato a lui. 

La sua carriera gli permette di essere considerato un outsider permanente, perché ha allenato solo squadre che non sono d’élite: il Foggia in Serie C, o il Brighton. Lo Shakhtar Donetsk è stato un’eccezione. «Il suo carattere ribelle è stato forgiato dalla sua storia personale. Ha vissuto il disprezzo dei potenti quando suo padre ha perso il lavoro. Non ha mai dimenticato questa violenza sociale, né l’arroganza mostrata da coloro che detenevano il potere. Avrebbe potuto essere l’allenatore del Manchester United (nel 2024) se i dirigenti avessero mostrato un po’ più di tatto e considerazione», assicura Lamrani. Potrebbe essere considerato un ultrà marsigliese, di quelli che arrivano dalla Curva e si siedono in panchina, senza mai stare seduto. La sua espulsione al termine della partita contro il Psg, completa l’immagine di un uomo sottoposto agli stessi impulsi dei tifosi. «Ogni giorno, gli piace presentarsi come un Robin Hood, lì per dare emozioni a persone che non possono permetterselo, nelle città povere», aggiunge Lamrani. 

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