Gabri Veiga è l’esempio che la Saudi Pro League ora vuole anche valorizzare i suoi giocatori (L’Equipe)

E' tornato in Europa dopo due anni all'Al Ahli. Ora non si punta più solo sui veterani: Retegui, Theo e Nunez hanno scelto l'Arabia nonostante tra un anno ci sia il Mondiale.

Gabri Veiga Napoli arabia

Celta Vigo's Spanish midfielder Gabriel Veiga cries at the end of the Spanish league football match between RC Celta de Vigo and FC Barcelona at the Balaidos stadium in Vigo on June 4, 2023. (Photo by MIGUEL RIOPA / AFP)

Se dapprima il calciomercato d’Arabia ha cercato di strappare ai vari club i loro veterani più preziosi, ora in Medio Oriente stanno pian piano rinnovando la strategia, puntando su giovani talenti. Non solo. Stanno anche cercando di valorizzare i propri calciatori, come è successo con Gabri Veiga.

Gabri Veiga è l’esempio del nuovo corso che sta prendendo la Saudi Pro League

L’Equipe scrive:

Non molto tempo fa, giovani promettenti della Ligue 1 come Nathan Zézé, Saïmon Bouabré o Amadou Koné avrebbero potuto benissimo firmare per il Lione o il Marsiglia e fare un salto di qualità per le loro carriere. Qualche stagione dopo, hanno preferito firmare con il Neom, club molto ricco e neo promosso in Saudi Pro League. Se la strategia araba è rimasta la stessa, ingaggiare dai top campionati europea, ora arrivano giocatori molto giovani. «Oltre a reclutare giocatori esperti, ora sono interessati a giocatori provenienti dalle giovanili. Lo abbiamo visto chiaramente con con il Neom», ha commentato il difensore ex Monaco Marcel Tisserand. L’acquisizione di giocatori di livello mondiale è stata una prima strategia che ha funzionato per mettere il Paese nella mappa calcistica; tuttavia, l’Arabia sta attualmente riducendo molti dei suoi investimenti per motivi finanziari e c’è anche lo sport di mezzo. Alcuni club con budget molto modesti si trovano in difficoltà. Solo sei club hanno finanze illimitate: Al-Hilal, Al-Ittihad, Al-Ahli, Al-Nassr, Neom e Al-Qadsiah.

Questi sei club stanno ingaggiando giocatori anche dalle più grandi squadre europee. Enzo Millot simboleggia questa evoluzione: era vicino all’Atletico Madrid e ha scelto l’Al-Ahli. A un anno di distanza da un potenziale Mondiale con la Nazionale italiana, Mateo Retegui (26 anni), capocannoniere della Serie A la scorsa stagione, ha sposato il progetto Al-Qadsiah, ricchissimo club situato a Khobar, sulle rive del Golfo Persico. Il terzino sinistro francese Theo Hernandez (27 anni) ha optato per il progetto Al-Hilal ed è stato rapidamente raggiunto dall’uruguaiano Darwin Nunez (26 anni), arrivato dal Liverpool. L’Al-Nassr ha convinto il portoghese Joao Felix (25 anni) e il francese Kingsley Coman (29 anni) a salire sul loro carro. Ora la Saudi Pro League, al di là della competitività, vuole anche mostrarsi capace di valorizzare i giocatori. Il recente ritorno di Gabri Veiga (23 anni) in Europa, al Porto, lo dimostra: un simbolo, perché fino ad allora, i rimpatri riguardavano solo giocatori che non erano riusciti ad integrarsi.

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