Arbitri contro l’odio: la testimonianza di due giovani protagonisti del calcio spagnolo (El Pais)
Nel videopodcast LaLiga Vs, due giovani arbitri spagnoli raccontano l’odio subito in campo: «Prima o poi ci riusciremo a eliminarlo».

Db Torino 19/01/2023 - Coppa Italia / Juventus-Monza / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: cartellino giallo
Due giovani arbitri spagnoli, Alicia Espinosa Ríos e José Luis Guzmán Mansilla, sono intervenuti nel videopodcast LaLiga Vs per denunciare il clima di ostilità che spesso circonda il loro ruolo. I due ufficiali di gara hanno raccontato le difficoltà incontrate sui campi, tra insulti, critiche personali e stereotipi. El Pais racconta: «Lei, nata 27 anni fa ad Alcorcón (Madrid), arbitra da cinque stagioni nella Liga F, la prima divisione del calcio femminile, ed è internazionale da due anni. Lui, jienense di 29 anni, debutterà la prossima stagione negli stadi della LaLiga Ea Sports, dopo tre stagioni in LaLiga HyperMotion (…) Entrambi condividono una conversazione con il giornalista Jesús Gallego, direttore di Hora 25 Deportes, su come hanno vissuto gli episodi più amari del calcio, quelli in cui i tifosi si trasformano per dare sfogo all’odio. “Prima o poi riusciremo a eliminarlo”, concordano nel video-podcast di LaLiga Vs».
La vocazione dell’arbitraggio:
El Pais scrive: «Espinosa Ríos, come è conosciuta nell’ambiente arbitrale, è anche laureata in Ingegneria Aerospaziale. Guzmán Mansilla, da parte sua, ha una doppia laurea in Giurisprudenza e Amministrazione aziendale. Ma entrambi hanno scoperto la loro vera vocazione quando avevano appena 14 e 13 anni: arbitrare partite di calcio. Negli ultimi anni hanno vissuto tutto ciò che un arbitro può sperimentare: insulti, battute di cattivo gusto, critiche sul loro operato in campo… ma anche gioia e soddisfazione. “Sono maturata insieme alla mia crescita come arbitra. Ti dona una serenità immensa e una forza mentale incredibile”, racconta lei. “Sono ciò che sono grazie all’arbitraggio”, afferma con decisione lui».
Il rispetto verso gli arbitri:
Il giornale spagnolo riporta: «Nel rapporto con altri professionisti del calcio, come giocatori e allenatori, l’esperienza è diversa. “Ti sei sempre sentito rispettato dai calciatori?”, chiede Gallego durante la conversazione. “Sì, lo dico apertamente, col cuore”, risponde Guzmán Mansilla. “Nel calcio professionistico ho incontrato persone che ci rispettano e ci vedono come atleti”. Espinosa Ríos è d’accordo. “Sappiamo di essere nella stessa battaglia, remando nella stessa direzione per far sì che il calcio femminile diventi sempre più importante”. Per lei, gli insulti che riceve arrivano più per il ruolo che ricopre che per il suo genere. “Quei commenti sessisti erano più legati all’odio verso la figura dell’arbitro che a quello verso una donna”. Nonostante tutto, entrambi hanno un desiderio: che sempre più bambine e bambini scelgano di diventare arbitri».