Vagnozzi scrive a Sinner: “Giorni così valgono una vita intera di sacrifici”
Il coach dell'azzurro su Instagram dopo il trionfo a Wimbledon: "È il sogno che avevo da bambino. Volevo vincerlo da giocatore, e poi l’ho vinto attraverso i tuoi colpi"

Melbourne (Australia) 28/01/2024 - finale Australian Open / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY
Tra i tanti messaggi di congratulazioni giunti a Jannik Sinner per il trionfo a Wimbledon, non poteva mancare quello di coach Simone Vagnozzi. L’ex tennista di Ascoli Piceno ha affidato le sue emozioni ad un post su Instagram.
Il messaggio dopo il trionfo
«È il sogno che avevo da bambino», esordisce Vagnozzi. «Volevo vincerlo da giocatore, e poi l’ho vinto attraverso i tuoi colpi. Hai commosso e reso orgogliosi come me milioni di italiani e appassionati di tennis. Ieri hai scritto una pagina indelebile del nostro sport», aggiunge.
Poi continua così: “Giorni così non valgono un trofeo, ma una vita intera di sacrifici, di momenti difficili, e tanto tanto lavoro per arrivare lì su. Fare il percorso con persone speciali e che stimo rende tutto questo possibile e bellissimo”.
E conclude con un riferimento alla finale persa qualche settimana fa al Roland Garros: “Ero sicuro che da quella partita saresti diventato più forte, e ieri l’hai dimostrato. Nel tennis. E fuori. Perché sei il numero 1, sei un campione, e sei un grande uomo”.
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Quando parla Cahill, Vagnozzi ascolta. E’ lui il vero segreto di Sinner (Süddeutsche)
Darren Cahill, “l’uomo che ha giocato un ruolo cruciale nel permettere a Jannik Sinner di giocare a tennis bene come chiunque altro rimarrà al suo fianco. E non si ritirerà a fine stagione, come inizialmente previsto”, scrive la Süddeutsche Zeitung dedicando l’apertura al super-coach del super-numero 1 al mondo. “Avevamo fatto una scommessa prima della finale – raccontato divertito Sinner a Wimbledon – Mi ha detto che se vinco domani, posso scegliere se rimanere o meno. La decisione spetta a me. Se decido di continuare con lui, non viaggerà così tanto. Ho sempre cercato una persona onesta che mi dia molto, non solo sul campo da tennis, ma anche fuori, in termini di vita. È fantastico”.
Cahill è uno schivo. Ma per spiegare il successo di Sinner bisogna spiegare lui, scrive il giornale tedesco. “Cahill è la guida, il consigliere, l’allenatore e il protettore di Sinner. Opera solo dietro le quinte”. Gli “dà potere. A questo livello, fa la differenza. Cahill ha allenato Andre Agassi e Lleyton Hewitt, entrambi diventati numeri uno al mondo. Simona Halep è diventata campionessa del Grande Slam con lui. Cosa distingue questo influencer, che nel 1988 ha sconfitto Boris Becker per 6-3, 6-3, 6-2 al secondo turno degli Us Open e ha raggiunto la semifinale?”.
Dopo Halle per esempio è stato Cahill a trarre le lezioni dalla sconfitta. “Vagnozzi, ex numero 161 del mondo, ha ascoltato. Cahill ha visto zone d’ombra, profondità, l’intero puzzle”.
“Con alcuni giocatori, persino professionisti di alto livello, sembra che viaggino da un torneo all’altro, giochino e poi spariscano; non pensano molto a niente di più. Sinner, Cahill e Vagnozzi avevano fatto turni extra per la stagione sulla terra battuta. Al torneo sull’erba di Halle, Sinner ha perso presto, ma poi ha tratto le giuste conclusioni. E secondo Cahill, una settimana di allenamento ha quasi magicamente cambiato il gioco di Sinner sull’erba. Ora riesce a muoversi con sicurezza con le sue lunghe gambe sulla superficie liscia. E si sono scervellati su come Sinner avrebbe dovuto affrontare quali giocatori”.
Sinner scende in campo con diversi piani di gioco. “Il suo stile contro Carlos oggi non funzionerà contro Ben Shelton o Alexander Zverev”, ha detto Cahill. Cahill è convinto che i “piccoli dettagli” siano importanti, dettagli che vengono facilmente trascurati. “Abbiamo delle routine in allenamento, che sono noiose per gli spettatori, ma ne abbiamo bisogno. Perché vogliamo migliorare il suo gioco. Vogliamo assicurarci che quando avrà una palla break nel quarto set e non avrà ancora colpito un rovescio lungolinea sulla risposta alla seconda di servizio, abbia la sicurezza di attaccare il servizio, come ha fatto”.