Muggsy Bogues: «Mi dicevano che il basket è per gente alta, con il mio 1,60 ho cambiato l’Nba»
L'intervista del Mundo: "Giocavo con Manute Bol, alto 2 metri e 30. Diceva che in Sudan aveva ucciso un leone con una lancia"

Tyrone Muggsy Bogues è un’icona del basket. E’ quello che nelle foto arriva sempre all’altezza del bacino dei compagni. Il playmaker alto un metro e sessanta che si è fatto strada tra i giganti quando il basket non era ancora una cosa per gente bassa. ha giocato nei Bullets, negli Hornets, nei Warriors e nei Raptors. “Mi hanno detto che non potevo, che non dovevo, che il basket era solo per le persone alte”, dice intervistato dal Mundo.
“Ho sempre creduto che fosse per tutti, alti e bassi. Non permettere a nessuno di dirmi cosa non potevo fare ha acceso in me il desiderio di mostrare agli altri di cosa ero capace. Ho sempre avuto quella mentalità, giocare contro i migliori. Se potevo batterli, avrebbero dovuto rispettarmi, includermi tra loro. Sapevo che se fossi rimasto fiducioso in quello che facevo, se avessi continuato ad avere successo contro i giocatori che affrontavo, a un certo punto avrei sfondato quella porta e avrebbero iniziato a vedermi come un piccolo dio che giocava a basket. Sono stato anche fortunato ad avere dei bravi allenatori, che apprezzavano il mio impatto in campo e credevano nelle mie capacità. È così che sono riuscito a superare tutte quelle barriere”.
Bogues era compagno di squadra di Manute Bol, alto 2 metri e 31. “È stata una benedizione giocare con Manute. La gente ci guardava da due prospettive diverse, ma ci divertivamo molto. Ci completavamo a vicenda. Poiché potevo correre rischi con la mia difesa perimetrale, sapevo di avere una riserva, un bloccatore, a proteggere il canestro. Manute era anche molto divertente, aveva uno spirito molto allegro e rideva di se stesso. Scherzava sempre sulle cose che aveva fatto quando era in Sudan. Diceva di aver ucciso un leone con una lancia. Me lo sono sempre ricordato. Mi manca ogni giorno. Era un grande agonista, un grande giocatore, ma soprattutto, un grande amico”.