Inaki Williams: «L’estrema destra va di moda, lavoriamo per metterla a tacere»
Il capitano del Bilbao e la sua lotta la razzismo: «Io e i miei compagni di colore siamo fortunati a poter rappresentare le tante persone che vengono dall'estero per guadagnarsi il pane»

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Inaki Williams parla apertamente di razzismo e di estrema destra nel calcio. Lo fa con i gradi di capitano dell’Athletic Bilbao, fascia ereditata in questa stagione. Parlando anche del fratello Nico. A seguire le dichiarazioni riportate da El Paìs.
“Iñaki Williams (Bilbao, 31) è il nuovo capitano dell’Athletic Club. Sebbene l’abbia indossata sporadicamente in precedenza, l’attaccante dell’Atlético indossa la fascia da capitano per la prima volta dopo il ritiro di Óscar De Marcos. Lo fa in un momento di maturità, annunciando che diventerà padre per la prima volta e sottolineando ancora una volta la sua lotta contro il razzismo, che ha già denunciato in diverse occasioni”.
Inaki Williams contro il razzismo, le sue parole
“«Sembra che l’estrema destra sia di moda, quindi chi di noi ha voce cercherà di continuare a lavorare per mettere a tacere le bocche e abbattere le barriere. Io e i miei compagni di colore? Siamo fortunati a poter rappresentare le tante persone che vengono dall’estero per guadagnarsi il pane quotidiano e ad essere una figura di spicco non solo nei Paesi Baschi, ma in tutta la Spagna. Questo è importante per noi». Il primo capitano di colore nella storia dell’Athletic Club ha spiegato il significato di questo traguardo: «Significa molto per me esserlo, dopo aver imparato da Gurpegi, Muniain e De Marcos. Sembra una coincidenza che mia madre e mio padre mi abbiano avuto a Bilbao 31 anni fa. Il destino è destino, e se non fosse stato per i miei genitori, né Nico né io saremmo qui»”.
Nico Williams, il fratello, dopo una lunga trattativa col Barcellona, è rimasto al Bilbao.
“Infatti, il giocatore dell’Athletic Club, con 471 presenze e 111 gol, è felice che suo fratello abbia firmato un contratto a lungo termine fino al 2035 , dopo aver preso in considerazione un trasferimento al Barcellona quest’estate. «Prendere una decisione come quella di Nico non è stato facile. (…) Tutto quello che ha fatto è stato rimanere in silenzio»”.
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“«Penso che mio fratello abbia preso la decisione migliore, non solo con il cuore, ma anche con l’ambizione. A dire il vero, aveva già preso una decisione, ma doveva firmare un contratto molto lungo, fino al 2035, e non poteva essere reso pubblico da un giorno all’altro. Sappiamo tutti la pressione che volevano esercitare sui tifosi dell’Athletic e su mio fratello. Pensavano che avrebbe funzionato. Quel rumore esterno ha fatto molti danni e ha ingarbugliato le cose. C’è stata una pessima campagna mediatica. All’Athletic, quando vogliamo un giocatore, lo facciamo di nascosto»”.