Il tennis di oggi usura meno l’erba di Wimbledon, visto com’è ancora verde? (El Pais)

Sinner potrebbe essere favorito in finale contro Alcaraz, perché il terreno è più veloce.

Tennis, Tarvet wimbledon sparring Wimbledon

Members of staff arrange the net on Center Court prior to the start of the 2023 Wimbledon Championships at The All England Tennis Club in Wimbledon, southwest London, on July 2, 2023. (Photo by Adrian DENNIS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Carlos Alcaraz e Jannik Sinner giocheranno oggi la finale del Torneo di Wimbledon, ma mai come adesso il campo del centrale, che in passato si presentava spelacchiato con l’erba assente in alcuni punti come sotto rete ed a fondo campo, sembra in ottime condizioni con il colore verde predominante rispetto al giallo degli ultimi anni. Toni Nadal a El Pais ne dà una spiegazione considerando l’evoluzione del gioco.

L’erba di Wimbledon è meno spelacchiata

Scrive El Pais:

C’è un fatto abbastanza curioso che dimostra come il tennis sia cambiato negli ultimi anni. Mi riferisco allo stato quasi impeccabile dell’erba del Campo Centrale che potrebbe avere una certa influenza sull’esito della finale. Negli anni precedenti il campo che ospitava la finale  era  già molto usurato nelle vicinanze della rete, chiara dimostrazione del gioco tipico di quel momento, del servizio e rapida salita a rete che implementavano un tempo Boris Becker per citarne solo uno. Qualche anno dopo si possono cercare le immagini della famosa finale del 2008 tra Federer e Nadal, nelle quali si può apprezzare un terreno piuttosto devastato in tutto lo spazio di gioco. Allora, i giocatori avevano migliorato molto la risposta, la giocata servizio-rete smise di essere una buona arma, si rese necessaria più varietà e gli spostamenti per tutta la pista con il conseguente consumo di erba.

Perché Sinner sarebbe favorito

Il fatto che nel tennis attuale prevalga su ogni altra cosa la velocità fa sì che, nelle ultime due settimane, abbiamo visto meno scambi da fondo campo e un’usura molto inferiore del terreno che oggi accoglierà i due finalistia Wimbledon. Queste condizioni favoriscono un gioco più rapido e meno strategico, qualcosa che potrebbe leggermente penalizzare Carlos, il quale su un campo più lento avrebbe più opportunità di variare la sua proposta e non vedersi così obbligato ad entrare in uno scambio più costante e monotono. In ogni caso, sono sicuro che la sua rapidità, la sua capacità di adattamento e la sua stoffa da campione non lo tradiranno. Non c’è dubbio, comunque, che l’incontro a cui assisteremo sarà altrettanto emozionante e incerto come quello vissuto poco più di un mese fa nel meraviglioso epilogo del torneo di Parigi.

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