Berrettini rinuncia anche a Cincinnati. Quando disse «forse mi sono rotto pure la testa», faceva sul serio

È il quarto forfait consecutivo per il tennista romano, che già aveva rinunciato alla difesa del titolo di campione agli Atp 250 di Gstaad e Kitzbuhel e alla partecipazione al Masters 1000 di Toronto. Ombre sul futuro

Berrettini

Italy's Matteo Berrettini reacts as he competes against Serbia's Miomir Kecmanovic during their Monte Carlo ATP Masters Series Tournament round of 64 tennis match on the Rainier III court at the Monte Carlo Country Club on April 9, 2024. (Photo by Valery HACHE / AFP)

La notizia era nell’aria già da qualche giorno, poco fa è arrivata anche l’ufficialità: dopo gli Atp 250 di Gstaad e Kitzbuhel (in entrambi i tornei avrebbe dovuto difendere il titolo di campione) e il Masters 1000 di Toronto, Matteo Berrettini salterà anche il Masters 1000 di Cincinnati.

Berrettini e quel malessere che va oltre i guai fisici

Si tratta di un forfait molto pesante per l’azzurro, già uscito dalla top-50 del ranking mondiale a inizio settimana. Sul suo futuro, adesso, cominciano a condensarsi sempre più nuvole. Una preoccupazione legata anche alle parole pronunciate dallo stesso tennista romano a margine della sconfitta all’esordio a Wimbledon.

«Non trovavo l’energia, fisicamente non stavo male», aveva detto Berrettini sconsolato in conferenza stampa. «Dopo Roma ho passato settimane difficili, ho avuto tanti momenti di down in cui dovevo decidere se provarci o non provarci. Fondamentalmente sono stanco, stanco di rincorrere sempre qualcosa», aveva aggiunto riferendosi all’infortunio – l’ennesimo in carriera – accusato nel bel mezzo della parentesi sul rosso.

Ma Matteo a Wimbledon ci era arrivato in forma quasi perfetta. Il problema era un altro: la testa – uno dei suoi punti di forza in passato – sembrerebbe averlo abbandonato. «Forse mi sono rotto pure quella…», aveva scherzato amaro l’azzurro. «Paradossalmente, fisicamente sono rimasto sorpreso, stavo pure meglio del previsto. Quello che è mancato è stato il mio solito atteggiamento e l’energia che mi ha sempre caratterizzato. Ero piatto, nemmeno il tifo mi caricava», spiegava.

Per poi concludere così: «Devo vedere esattamente cosa è successo nella partita prima di dire qualcosa di sbagliato o quello che sto pensando in questo momento. Il tennis è stato molto duro con me in questi ultimi mesi. Mi dispiace tanto per le persone che mi hanno aiutato ad arrivare a questo torneo; hanno fatto tutto il possibile. Ma ci sta anche che dopo quello che ho passato in questi anni mi senta stanco. Ho bisogno di prendermi tempo per riflettere e capire cosa fare del futuro. Perché stare in campo così non è quello che voglio».

Ed effettivamente, Berrettini, in campo non ci è ancora tornato. La speranza è che ciò possa accadere il prima possibile, ma se c’è una certezza, intanto, è che tali considerazioni non erano dettate dalla sconforto di quel preciso istante.

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