Conte e Italiano unici superstiti fra gli allenatori delle prime 9, solo se vinci mantieni il lavoro (Polverosi)
"In Italia funziona così da anni. Nella scorsa stagione, rimasero solo Inzaghi (scudetto) e Gasperini (Europa League). Ora ritornano Allegri, Sarri e Pioli e con loro gli scudetti vinti"

Mg Parma 18/05/2025 - campionato di calcio serie A / Parma-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte
La rivoluzione delle panchine in Serie A è un tema caldo ogni estate. Polverosi del Corriere dello Sport ci ricorda quanto nel nostro campionato contino le vittorie (in realtà nel calcio, ndr): delle prime 9 sono rimasti solo 2 allenatori, Conte che ha vinto lo scudetto e Italiano che ha vinto la Coppa Italia. Lo stesso era successo l’anno scorso con Simone Inzaghi e Gasperini, che avevano vinto campionato ed Europa League. Tutti gli altri a casa.
In Serie A la panchina è solida solamente quando si vince (Polverosi)
Di seguito quanto scrive il Corriere dello Sport a firma Polverosi:
“«Caro mister, resti solo se vinci». Questo è il messaggio che si può leggere dal nuovo ribaltone delle panchine per la stagione 2025-26. Rispetto all’inizio del campionato scorso, delle prime nove squadre solo due hanno confermato l’allenatore, il Napoli con Conte e il Bologna con Italiano, il primo con lo scudetto sul petto, il secondo con la coccarda della Coppa Italia.
Curiosamente, ma fino a un certo punto, anche per l’anno precedente valeva lo stesso messaggio: delle squadre di vertice soltanto l’Inter con Inzaghi e l’Atalanta con Gasperini non avevano cambiato, Simone doveva difendere lo scudetto e Gasp aveva appena conquistato l’Europa League. Unica eccezione Allegri, vincitore della Coppa Italia con la Juventus: era già pronto Thiago Motta. Intanto sono tornati un po’ di scudetti, otto per la precisione, i sei di Allegri e quelli di Sarri e Pioli, a cui vanno aggiunti i cinque di Conte, la Serie A ha perso solo lo scudetto di Simone Inzaghi. Questo è il lato dell’esperienza, con centinaia di panchine alle spalle, compreso Gasperini. […]
Il Napoli resterà se stesso anche se l’arrivo di De Bruyne fa immaginare un salto di qualità. Ma il calcio di Conte è basato sulla concretezza, sull’organizzazione e sulla forza mentale, sotto questi aspetti i campioni d’Italia non cambieranno una virgola. Forse lo stesso accadrà all’Atalanta, con l’arrivo di Juric, allievo prediletto di Gasperini. Dalle altre parti il confronto sarà acceso, confronto interno ed esterno. Pensando al gioco, non sarà difficile per Allegri dare un’identità al Milan […] Anche a Firenze vedranno qualcosa di diverso. Palladino, che aveva avuto la fantastica intuizione di Kean, puntava tutto sul suo centravanti (palla lunga per il bomber che, dagli 0 gol della stagione precedente, è arrivato ai 25 della stagione fiorentina), Pioli si orienterà di più sulla tecnica, visto anche come Pradè sta attrezzando la squadra, con l’acquisto e la conferma di giocatori dai piedi buoni”.