Weah: «Ci è stato detto che saremmo andati alla Casa Bianca e non ho avuto scelta»
«Andare alla Casa Bianca è stata ovviamente una grande esperienza, ma io voglio solo giocare a calcio».

Db Torino 18/01/2025 - campionato di calcio serie A / Juventus-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Timothy Weah
Alcuni rappresentanti della Juventus (tra giocatori e dirigenza) hanno fatto visita al presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima dell’esordio al Mondiale per club (vittoria 5-0 contro l’Al-Ain). Tra questi, erano presenti anche i calciatori americani Weah e McKennie. L’incontro tra Trump e la Juventus alla Casa Bianca è stato un momento decisamente insolito anche per i calciatori americani presenti.
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Le parole di Weah
Timothy Weah, figlio di George Weah, ex vincitore del Pallone d’Oro nel 1995 e presidente della Liberia tra il 2018 e il 2024, ha spiegato
«E’ stata una sorpresa per me, ci è stato detto che saremmo andati alla Casa Bianca e non ho avuto scelta. Andare alla Casa Bianca è stata ovviamente una grande esperienza, essendo la mia prima volta, ma non sono uno che parla di politica quindi non è stato divertente. E’ stato un po’ strano e mi ha sorpreso quando ha iniziato a parlare di politica, dell’Iran e di tutto il resto. Io voglio solo giocare a calcio».
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McKennie, l’altro americano della Juventus invece, aveva precedentemente criticato Trump. Parlando nel giugno 2020, sulla scia delle proteste di Black Lives Matter durante il suo primo mandato, McKennie ha detto all’osset tedesco Bild: «Non credo che Trump sia la giusta per il lavoro di presidente. Io sto a queste parole. Credo che non capisca la responsabilità che ha per l’intero paese. Penso che sia ignorante. Non lo sostengo un po’. Non penso che sia un uomo che mantiene la parola stata. Ai miei occhi, puoi chiamarlo razzista».