Vita da Kyrgios: «Ho scosso il mondo tennis. La pallata a Nadal? Coi soldi che guadagnava, poteva sopportare»

Intervista al Guardian: «In un ambiente di Federer, sono arrivato io. Sinner è potentissimo, ma Alcaraz è come Federer, Nadal e Djokovic"

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Londra (Inghilterra) 10/07/2022 - finale Wimbledon maschile / foto Imago/Image Sport nella foto: Nick Kyrgios ONLY ITALY

Nick Kyrgios salterà il suo terzo Wimbledon consecutivo, anche se molti lo considerano già ritirato. Wimbledon è un posto particolare per l’australiano. Ci ha giocato una finale con Djokovic, un anno ha trascorso una notte in un reparto psichiatrico mentre era ancora in torneo, ed è stato anche oggetto di ordinanze e cause legali. Ora ci fa i podcast, dal vivo. Al Guardian dice che “Wimbledon conserva ricordi speciali per me. È il primo Grande Slam in cui ho sfondato ed è l’apice del tennis. Ogni volta che metti piede nel campo, ne senti l’energia e l’aura. Ma non mi sento sempre a mio agio lì, perché non mi comporto come un normale tennista. Wimbledon ne tiene conto molto. Mi sento decisamente come un pupazzo di neve nel deserto, però mi piace.”

“Mi piacciono molto le persone che non gradiscono il mio modo di fare le cose. Se vogliono venire a provocarmi, sono d’accordo”, dice parlando del suo spettacolo. Perché tale è: in passato come ospiti ha avuto Mike Tyson e Naomi Osaka, Matthew McConaughey e Djokovic. “La cosa che mi colpisce, essendo un tennista in uno sport alla Roger Federer, dove ci si adatta a uno schema, è che sono andato controcorrente per tutta la mia carriera. Ho decisamente scosso l’ambiente e l’ho fatto a modo mio”.

Nel 2014, a 19 anni, con una wild card fece fuori Rafa Nadal al quarto turno. Nadal commise solo 18 errori non forzati in quattro set, ma non riuscì a contenere Kyrgios, che fece 37 ace e 70 vincenti, incluso un colpo tra le gambe che quasi fece crollare il Centre Court in delirio. John McEnroe dichiarò: “Abbiamo una nuova stella”. “È stato un cambiamento di vita”, dice Kyrgios, “ma non ero pronto a quell’età per assumermi la responsabilità”.

Cinque anni dopo giocò contro Nadal al secondo turno. Perse male, e cercò di colpire Nadal con una pallata. “Quanti Slam ha questo tizio, quanti soldi ha in banca?”, disse Kyrgios. “Penso che possa incassare una palla nel petto, fratello. Non ho intenzione di scusarmi con lui”. All’epoca, avrebbe confessato poi, beveva e si faceva del male al punto da dover indossare una guaina compressiva sul braccio per nascondere le cicatrici. Fu quella volta che, dopo la sconfitta contro Nadal, fu ricoverato in un reparto psichiatrico a Londra. Invece lui ora racconta che fu prima, di quel match. La notte prima. “Sì, sì. Nel 2019 la gente dava per scontato che avessi avuto un anno incredibile. Ero tra i primi 20 al mondo, ma ero al mio punto più basso. A volte dobbiamo dimenticare quello che stiamo attraversando e metterci al lavoro. Non puoi semplicemente scappare. Affrontare Nadal a Wimbledon e perdere in una battaglia serrata di quattro set? Sono stato estremamente orgoglioso. Sono semplicemente orgoglioso di essere riuscito a superare la mia depressione”.

Kyrgios e l’idea del suicidio

Era così giù che, “per tutto quell’anno”, Kyrgios pensò di togliersi la vita. “Ero in un momento buio e non è migliorato dopo quel momento. Ho sicuramente lottato per tutto l’anno con quei pensieri e l’autolesionismo. Ma sono riuscito a superare la situazione e ad aiutare gli altri. Chiunque dica che non sono un modello non sa cosa affronto quotidianamente”.

Nonostante tutte le polemiche, crede ancora di essere andato vicino a battere Djokovic. “Certamente. Ci sono stati solo un paio di punti qua e là in cui, se avessi agito un po’ diversamente, avrei vinto Wimbledon. Ma non c’è niente di male a perdere contro il più grande di tutti i tempi. Ci penso spesso? Sì. Penso a cosa avrei potuto cambiare? Sì. Avrei potuto prepararmi meglio? No. Mi sono preparato in modo incredibile”.

Due mesi dopo, Kyrgios avrebbe dovuto affrontare Casper Ruud nella semifinale degli Us Open, ma perse ai quarti di finale contro Karen Khachanov in cinque set. “Avrei dovuto vincere e pensavo sinceramente che quella fosse una delle mie più grandi occasioni per vincere uno Slam. Ma non è una questione di vita o di morte. Non posso dire che perdere una partita di tennis sia una catastrofe”.

Ora ci sono Alcaraz e il odiato Sinner…. che stanno giocando “un tennis incredibile. È abbastanza ovvio che questi due diventeranno dei colossi dello sport per i prossimi 10 o 15 anni. Si sono spinti a vicenda a un livello che pochi hanno raggiunto prima. Credo che Alcaraz abbia quel talento e quel fattore X di Federer, Nadal e Novak. Sinner è incredibilmente potente, ma Alcaraz sarà alla pari con quei grandi”.

Non si fa una ragione che la Bbc non lo abbia confermato al commento del torneo di quest’anno: “È un peccato, ma probabilmente è una perdita più loro che mia”, dice. “Capisco che abbiano Chris Eubanks, ma non ha battuto il più grande di tutti i tempi più volte. Quando qualcuno ha battuto Federer, Nadal, Murray e Djokovic e ha intuizioni incredibili, è molto strano che non si voglia che quella persona aggiunga conoscenze agli appassionati di tennis”.

“La vita è troppo breve per i rimpianti. Penso che se togli un piccolo blocco, crolla tutto. Ogni errore che ho commesso mi ha dato la possibilità di imparare e di essere la persona che sono oggi”. Kyrgios è diventato saggio.

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