Messi ridotto così sembra Mozart con l’acufene, strumento di potere nelle mani di Infantino (Guardian)
La sua performance nello 0-0 con l'Ah Ahly al Mondiale per Club è stato qualcosa di patetico, metanfetamina sportiva per illudere e attrarre gli spettatori

MIAMI GARDENS, FLORIDA - JUNE 14: Lionel Messi #10 of Inter Miami CF reacts during the FIFA Club World Cup 2025 group A match between Al Ahly FC and Internacional CF Miami at Hard Rock Stadium on June 14, 2025 in Miami Gardens, Florida. Megan Briggs/Getty Images/AFP Megan Briggs / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP
Il Guardian analizza la prestazione di Messi, sceso in campo stanotte contro gli egiziani dell’Al-Ahly (è finita 0-0) nella gara inaugurale del Mondiale per Club voluto da Infantino. Secondo il quotidiano britannico, inserire l’argentino al centro della competizione è stato come “giocare coi sentimenti” dei tifosi, che da un punto di vista emotivo (e anche economico) non possono resistere al fascino di veder giocare il calciatore più forte al mondo. Bellissimo e spietato (come sono gli articoli giornalistici laddove il giornalismo esiste ancora) pezzo di Barney Ronay.
La Fifa gioca coi sentimenti dei tifosi mettendo Messi al centro del Mondiale (Guardian)
Scrive così il quotidiano britannico:
“Alla fine, la squadra migliore d’Africa, l’Al Ahly, ha pareggiato 0-0 con un Inter Miami decisamente incoerente […] Il secondo tempo è stato migliore, soprattutto perché Lionel Messi ha iniziato a farsi valere, è stato come guardare l’anziano Frank Sinatra che ancora cantava That’s Life sul palco a Las Vegas […]
Questa è stata l’unica emozione significativa: una profonda tristezza nel vedere questo spettacolo svolgersi, il Messi post-Messi, trascinato su questo palcoscenico ipocrita, uno strumento di bellezza sportiva trasformato in un’arma nella sua vecchiaia per promuovere una mossa di potere. E guardando quel che è avvenuto, è stato oltremodo chiara la portata dell’inganno della Fifa, il suo tradimento dello sport, il cinismo dei suoi metodi. Metteremo l’anziano Messi al centro del nostro progetto, giocheremo con i vostri sentimenti, di fatto produrremo una metanfetamina sportiva mirata. […]
Messi è stato l’ultimo a scendere in campo. Tutti, come prevedibile, sono impazziti. (…) Guardandolo, si ha la sensazione di un calciatore davvero grande che riesce ancora a vedere tutto, ma non riesce a dare forma alle forme, Mozart con l’acufene, Hemingway che barcolla per le Florida Keys nei suoi ultimi giorni di pioggia […]
C’era qualcosa di frustrante e persino leggermente offensivo nel vedere Messi in questo stato. Esprime perfettamente la natura profondamente manipolativa di questo evento, interessi politici prenderanno quella cosa che ami e la useranno per muovere il mondo, sapendo che non puoi resistere. (…) una sorta di pornografia calcistica. […]
Alla fine è stato uno spettacolo patetico e, in ogni senso della parola, il fantasma di qualcosa di grande, puro e amato, che ti viene rivenduto come una replica vuota di una maglietta”.