L’esonero di Spalletti è indice che l’Italia si piace ancora, altrimenti non avrebbero rieletto Gravina (Athletic)
Anche il sistema dovrebbe cambiare. I modi intransigenti del ct hanno reso la vita più difficile

Db Reggio Emilia 09/06/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Moldova / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Il ct dell’Italia Luciano Spalletti, da oggi, è senza incarico. Ora la Nazionale dovrà trovare al più presto il suo sostituto per continuare il percorso di qualificazione ai Mondiali 2026.
Il sistema italiano è il maggior responsabile della debacle dell’Italia di Spalletti
L’esonero di Spalletti è avvenuto in maniera singolare, come raccontato anche da The Athletic:
Quando fu chiamato in Nazionale, era in corso un cambiamento generazionale estremo. Quasi nessuno della squadra che era diventata campione d’Europa nel 2021 era rimasto. Spalletti, in altre parole, ha dovuto capire molto in poco tempo. Anche la qualificazione per Euro 2024 non è stata semplice, il suo modello di gioco è andato in frantumi. Spalletti si è trovato in una posizione difficile. Per giocare al ritmo che considerava necessario per competere, doveva ruotare. Ma i cambiamenti sembravano punitivi, ed è così iniziato un circolo vizioso. A Lipsia contro la Croazia a Euro 2024 c’è stato un momento di euforia per ridare energia al gruppo; ma più che divertirsi, Spalletti è andato alla ricerca delle talpe in conferenza stampa. L’eliminazione è arrivata pochi giorni dopo contro la Svizzera a Berlino. È stata una delle prestazioni più insipide mai messe in campo dalla nazionale in un torneo importante, l’opposto della prestazione dell’Italia nello stesso stadio nel 2006.
Tuttavia, Spalletti è rimasto alla guida tecnica dell’Italia. The Athletic continua:
Quando gli è stato chiesto se fosse stato tradito, Spalletti si è fermato e ha letto con gratitudine i nomi dei dirigenti della Figc. Poi si è alzato e se n’è andato. La sala stampa lo ha applaudito. Ha apprezzato la sua onestà, la sua autocritica, il modo in cui ha fronteggiato e si è ritenuto responsabile più di chiunque altro.
Spalletti avrebbe sicuramente potuto gestire meglio alcune situazioni. (…) I suoi modi intransigenti hanno reso la vita più difficile. Da un lato, l’Italia ha sottoperformato rispetto ai talenti disponibili. D’altra parte, il talento non è più quello degli anni ’80 e’ 90 — anche se l’Italia è l’attuale campione d’Europa under 17 e under 19 e si è classificata seconda agli ultimi Mondiali Under 20. (…) Detto questo, cambiare allenatore non è sufficiente da solo per riportare la nazionale all’altezza della sua storia. Anche il sistema deve cambiare. Eppure il sistema sembra pensare che tutto vada bene. Gravina è stato recentemente rieletto presidente della Federcalcio con il 98% dei voti. Quando il calcio italiano si guarda allo specchio, a quanto pare si piace ancora al punto da mantenere lo status quo.