Il Mondiale per club preoccupa la Coppa del Mondo 2026: «La soluzione ideale sarebbe giocare la mattina presto»

Il medico sportivo Bermon a So Foot: «Andrebbero però a perderci i Paesi europei e le emittenti tv, che dovrebbero trasmettere le partite a colazione».

Mondiale per club

A stadium employee throws water to moisten the pitch at half-time of the FIFA Club World Cup 2025 Group B football match between US Seattle Sounders and France's Paris Saint-Germain at the Lumen Field stadium in Seattle on June 23, 2025. (Photo by JUAN MABROMATA / AFP)

Le condizioni climatiche americane preoccupano per la Coppa del Mondo 2026. Al Mondiale per club stanno interrompendo diversi match a causa del pericolo che possono creare i fulmini o del caldo incessante.

Il medico sportivo Bermon: «La salute degli atleti e dei tifosi è la priorità per il Mondiale? La soluzione ideale sarebbe giocare la mattina presto»

Salisburgo-Pachuca, Ulsan Hyundai-Mamelodi Sundows, Palmeiras-Al Ahly, Auckland City-Boca Juniors, Juventus-Manchester City, Benfica-Chelsea. A volte il caldo soffocante, a volte i violenti temporali, il tempo sicuramente non mette in ombra questa prima edizione di un torneo tanto diffamato dai tifosi e anche da alcuni giocatori, scrive So Foot. Un anno prima della Coppa del Mondo 2026, che si terrà anche su territorio nordamericano (e in Messico), dovremmo temere un torneo distorto dal meteo, a scapito dello spettacolo e della salute dei giocatori?

Il portale ha intervistato in merito Stephane Bermon, medico sportivo e membro del dipartimento scientifico di World Athletics (federazione internazionale di atletica):

«Questa Coppa del Mondo mi preoccupa, proprio come le Olimpiadi di Los Angeles nel 2028. Sono preoccupato per la salute degli atleti di fronte a sfide di termoregolazione, episodi di calore estremo, fenomeni climatici violenti e inquinamento».

«È imperativo essere estremamente vigili sulla salute degli atleti, del loro staff e della loro gestione. Ma soprattutto, è necessario parlarne con gli organizzatori molto prima per impostare calendari coerenti adattati alle realtà climatiche. Se iniziamo a preoccuparcene sei mesi prima della competizione, sarà già troppo tardi. La vera domanda è questa: che posto vogliamo davvero dare alla salute dei calciatori di fronte alle questioni economiche e politiche che pesano su questo tipo di eventi? La soluzione ideale è soprattutto utopica. Consisterebbe nel programmare incontri al mattino presto, tra le 7 e le 9 del mattino, dove l’umidità rimane moderata e la temperatura scende. Solo che i diritti televisivi hanno precedenza su questo tipo di considerazioni. Le nazionali europee saranno la maggioranza, immaginare una partita di Francia o Spagna nell’orario della colazione non attirerebbe».

Ma anche la salute dei tifosi non dovrebbe essere trascurata al Mondiale, dato che gli stadi sono esposti al sole:

«In Qatar, nel 2022, gli stadi erano climatizzati. Negli Stati Uniti, non lo saranno. Paradossalmente, questo potrebbe portare più problemi. Perché in Qatar, la gente si aspetta che farà caldo e si preparano per questo. Mentre negli Stati Uniti, non è necessariamente così, e quindi si preparano di meno. Un’altra notevole differenza è la grande variabilità delle condizioni meteorologiche. Mentre in Qatar il caldo rimane costante dalla mattina alla sera, gli Stati Uniti presentano un clima molto più imprevedibile».

Bermon ha aggiunto a So Foot:

«Molte persone non lo sanno, ma possiamo acclimatarci al caldo. Ci sono protocolli che si estendono per una o due settimane, che coinvolgono esercizi quotidiani di intensità moderata in un’atmosfera calda. Questo è fondamentale, soprattutto per i Paesi freddi come la Svezia o la Norvegia. È possibile acclimatarsi attivamente o passivamente, attraverso bagni caldi o sessioni di sauna. Queste tecniche consentono di limitare la diminuzione delle prestazioni a causa del calore, riducendo al contempo i rischi medici». 

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