McTominay a Manchester era dietro ad Amrabat, ora è venerato, incontra il Papa e fuma alla festa (Nyt)

Il New York Times: “È uscito dal cono d'ombra, si è liberato dei panni del comprimario. Ci voleva Conte per trasformarlo in un protagonista"

McTominay

McTominay a Manchester era dietro ad Amrabat, ora è venerato, incontra il Papa e fuma alla festa (Nyt)

Il percorso mediatico netto pare aderente a quello che toccò a Kvaratskhelia per il suo scudetto napoletano: un articolo dopo l’altro fino alla consacrazione di Athletic il giornale sportivo acquisito dal New York Times. Ma l’emersione di Scott McTominay, la sua rivelazione come “star” del calcio mondiale, assume un’altra postura. In pratica: Scott se la sta godendo assai.

È il senso del pezzo che per l’appunto gli dedica sul Nyt Nick Miller: lo scozzese è in festa perpetua. È stato il grande protagonista della stagione, l’uomo-scudetto, e ora ne raccoglie i frutti. Gli piace. “È passato dall’ombra a essere una delle figure più venerate d’Italia, venuto dall’estero e considerato da alcuni un gradino sotto l’Onnipotente stesso”, scrive il New York Times.

Effettivamente: ha segnato il gol scudetto in sforbiciata, poi – continua il racconto del Nyt – “poco dopo il fischio finale, mentre la folla gridava il suo nome e il trofeo veniva sollevato, è stato nominato miglior giocatore del campionato. (…)

Lunedì c’è stato un giro turistico in autobus scoperto per Napoli. McTominay era proprio in prima fila , con una sciarpa legata intorno alla testa, a dirigere la cerimonia. Sembrava ignorare il saggio adagio secondo cui non si dovrebbero mai mescolare i drink. (…) Ha poi improvvisato un’intervista con il collega Pasquale Mazzocchi, l’uomo che gli ha dato il soprannome “McFratm”. Sembrava anche che fumasse con entusiasmo in diverse occasioni. Martedì tutto è culminato in Vaticano, quando si è unito al resto della squadra del Napoli per incontrare Leone XIV. O forse è più corretto dire, dato il ruolo di McTominay in Italia in quel momento, che Leone XIV incontrasse lui”.

McTominay si è sbarazzato dei panni del comprimario

La cosa bella, scrive il New York Times, “è che è stato tutto autentico. È un ragazzo che ha riconosciuto di stare forse vivendo il momento più bello della sua vita, certamente della sua carriera finora, e lo sta cogliendo al volo. È un ragazzo che, a tratti, la scorsa stagione non è riuscito a giocare nemmeno una partita al Manchester United, con Facundo Pellistri e Sofyan Amrabat davanti a lui. Ora incontra il Papa. Se mai qualcuno ha meritato di scatenarsi, quello è McTominay”.

Lo aveva scritto anche il Times di Londra, il Nyt ribadisce: “Ecco un giocatore che, per gran parte della sua carriera, è stato trattato come uno affidabile, cui affideresti le chiavi di casa per una serata fuori, ma a cui non chiederesti mai di scegliere il locale in cui andare. Il bassista, mai il cantante solista. Ci è voluto Antonio Conte, tra tutti, con l’assist del commissario tecnico della Scozia Steve Clarke, per capire che in realtà era lui il giocatore che cambiava le sorti della squadra, un centrocampista in grado di segnare gol decisivi, vincere partite e, a quanto pare, vincere anche i campionati”.

“Ora conosce il suo posto. Si è liberato in campo e lo sta dimostrando anche fuori. Dopo questo successo, sarebbe comprensibile se dicesse ai suoi critici dove infilarsi la loro arroganza. Ma godersela è la miglior vendetta”.

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