Il rientro di Neres alimenta inevitabilmente qualche dubbio tattico di Conte (CorSport)
L'idea di Conte è di ripetere la formazione di Lecce e Genoa nonostante il rientro di Neres. Soliti undici con Olivera centrale di difesa, McTominay esterno e Raspadori davanti

Ni Napoli 12/01/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: David Neres
Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport scrive dei dubbi tattici di Antonio Conte, allenatore del Napoli, in vista della partita contro il Parma. Il rientro di Neres potrebbe far pensare a un 4-3-3, ma è più probabile che il tecnico si affidi agli undici che sono scesi in campo contro il Genoa.
L’idea di Conte è di ripetere la formazione di Lecce e Genoa
Il rientro di Neres alimenta inevitabilmente qualche dubbio tattico, anche perché con lui e l’eventuale 4-3-3 sarebbe un’altra impostazione, ma alla vigilia di un incrocio del genere val bene pensarle tutte. Al netto delle riflessioni, però, l’idea è ripetere la formazione che ha sfidato dall’inizio Lecce e Genoa, quantomeno nei dieci/decimi a disposizione. E dunque, con l’unica novità di Gilmour in regia al posto dell’infortunato Lobotka.
Per il resto, Meret in porta; linea a quattro con Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera per la terza volta da marcatore centrale e Spinazzola a sinistra; Anguissa con Billy in mediana; Politano e McTominay più larghi a destra e a sinistra sulla trequarti in partenza; e per finire il tandem d’attacco Lukaku-Raspadori. Con Jack che tendenzialmente dovrebbe godere di quella libertà di movimento tale da galleggiare tra le linee, di abbassarsi a legare il gioco e di strappare verso la porta.
Neres è tornato, ora spetta a Conte stabilire come utilizzarlo (Corsport)
Contro il Genoa, Neres è entrato al minuto 88, ha servito un pallone d’oro a Billing, soprattutto ha mostrato di essere di nuovo il calciatore su cui si può fare affidamento. Come ricorda il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini:
Neres c’è, è tornato. E Conte, in vista di Parma, può anche ripensare al 4-3-3 e al tridente. Volendo, chissà. E se per caso non volesse o non potesse, per questioni tattiche o perché David non ha ancora i minuti e il ritmo giusto nelle gambe, potrà sempre tirarlo fuori dal taschino tipo jolly. Lo spaccapartite spaccascudetto.
In nove mesi, a cominciare dalla partita del 31 agosto 2024: Napoli-Parma 2-1 all’andata, in rimonta tra il 92’ e il 96’. E indovina un po’, a spaccare la notte grigia del Maradona fu proprio Neres: strappò prima l’espulsione di Suzuki, il portiere, con i cinque cambi già utilizzati; e per finire pescò Anguissa al centro dell’area con un aquilone perfetto: cross, gol, partita, incontro.
La stagione dell’uomo di San Paolo, brasiliano con la capoeira nelle vene e nelle gambe, è stata a due facce: straordinaria da metà dicembre a metà febbraio, da Udine all’Udinese. Il periodo migliore del Napoli di Conte, con sette vittorie consecutive e due pareggi, nel momento apparentemente peggiore: quello dell’uscita di scena di Kvara, tra infortunio e cessione.
Al posto di Khvicha comincia a giocare nel tridente con continuità Neres, fino ad allora titolare appena una volta, e il maquillage al volto dell’attacco è compiuto. Bello, bellissimo. Poi, il primo infortunio: lesione muscolare alla coscia sinistra. Cinque partite a guardare, tre a giocare e il nuovo imprevisto: lesione al soleo sinistro. E il resto è storia.